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Tutela ambientale del Lago Trasimeno - ARPA Umbria

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5 . S a l v a g u a r d i a e r e c u p e r o a m b i e n t a l e<br />

2 1 9<br />

Dello stesso atto pianificatorio,<br />

l’Autorità di Bacino <strong>del</strong> Fiume Tevere,<br />

che in attuazione <strong>del</strong>la L. 183/89<br />

ha promosso il Piano stralcio <strong>del</strong> lago<br />

<strong>Trasimeno</strong>, pubblicato nella G.U.<br />

n. 203 <strong>del</strong> 30 Agosto 2002, oltre<br />

a riportare sul suo sito istituzionale<br />

(www.abtevere.it) per intero tutta<br />

la documentazione <strong>del</strong> piano, ne<br />

traccia una più ampia descrizione,<br />

evidenziando le finalità ambientali<br />

in modo più preciso, segnalandone<br />

alcune più in particolare per la tutela<br />

<strong>del</strong>le acque.<br />

Sintesi <strong>del</strong> piano stralcio per il <strong>Trasimeno</strong><br />

(da http://www.abtevere.it)<br />

Il Piano stralcio si qualifica essenzialmente come piano che definisce gli obiettivi strategici <strong>del</strong>lo sviluppo<br />

e <strong>del</strong>la tutela <strong>del</strong> territorio, all’interno <strong>del</strong> quale possono trovare adeguato riferimento tutti<br />

gli interventi ed i documenti di programmazione tecnico-amministrativa che esprimono maggiore<br />

operatività. Il Piano non rinuncia perciò alla definizione di alcuni aspetti indispensabili per la regolamentazione<br />

degli usi <strong>del</strong> territorio quali l’individuazione di nuove regole che, progressivamente<br />

nel tempo, consentano uno sviluppo socio-economico <strong>del</strong> comprensorio secondo i principi <strong>del</strong>la<br />

sostenibilità <strong>ambientale</strong> e la programmazione degli interventi strutturali e manutentivi. Il territorio<br />

<strong>del</strong> <strong>Lago</strong> è interessato ormai da alcuni anni da sostanziali trasformazioni che hanno interessato in<br />

primo luogo la risorsa idrica e le attività antropiche ad essa connesse; si tratta di verificare se questi<br />

processi di trasformazione possono essere indirizzati al meglio, rispettandone gli aspetti compiuti e<br />

cercando di promuovere ulteriori livelli di sviluppo. Allo stesso tempo, l’aspetto <strong>ambientale</strong> è un tema<br />

qualificante <strong>del</strong> presente progetto di piano e rappresenta uno strumento funzionale ad un obiettivo<br />

irrinunciabile per la salvaguardia <strong>del</strong> territorio e per l’individuazione di forme di produzione <strong>del</strong><br />

reddito innovative, alternative quanto efficaci.<br />

Gli obiettivi <strong>del</strong> Piano sono riassumibili nei seguenti punti:<br />

1. Contenimento <strong>del</strong>l’abbassamento <strong>del</strong> livello <strong>del</strong> lago.<br />

2. <strong>Tutela</strong> e valorizzazione <strong>ambientale</strong> <strong>del</strong>l’ecosistema lacustre.<br />

3. Riduzione <strong>del</strong>l’apporto di sostanze inquinanti ai corpi idrici ed al suolo.<br />

4. Manutenzione <strong>del</strong>la rete idrografica <strong>del</strong> bacino.<br />

5. Promozione di forme di contenimento dei consumi idrici a scopi irrigui.<br />

L’abbassamento <strong>del</strong> livello <strong>del</strong> lago e la qualità <strong>del</strong>le acque lacuali e dei fossi afferenti al lago sono i<br />

due fenomeni ove si concentrano le norme e gli interventi per il miglioramento <strong>del</strong>le prestazioni<br />

ambientali.<br />

Ai fini <strong>del</strong> ripristino e mantenimento di un “ottimale” livello idrometrico <strong>del</strong> lago, le azioni <strong>del</strong> Piano<br />

sono orientate a:<br />

1. Riduzione dei prelievi idrici e dei consumi a fini agricoli e a fini civili e produttivi attraverso la<br />

regolamentazione dei prelievi idrici dal sottosuolo ed in particolare:<br />

• divieto <strong>del</strong>la pratica agricola in alcune aree;<br />

• riconversione degli usi particolarmente idroesigenti in alcune aree;<br />

• criteri alternativi per l’irrigazione;<br />

• controllo e monitoraggio sui prelievi;<br />

• regolamentazione e controllo dei laghetti di accumulo;<br />

• regolamentazione <strong>del</strong> prelievo idrico dal sottosuolo (apertura di nuovi pozzi, interventi<br />

di riordino e razionalizzazione degli usi in casi di frammentazione e competizione tra gli<br />

stessi).

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