Tutela ambientale del Lago Trasimeno - ARPA Umbria
Tutela ambientale del Lago Trasimeno - ARPA Umbria
Tutela ambientale del Lago Trasimeno - ARPA Umbria
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
4 . I l t e l e r i l e v a m e n t o<br />
1 6 1<br />
La risposta spettrale <strong>del</strong>l’acqua<br />
cambia con la lunghezza d’onda: l’acqua<br />
limpida assorbe principalmente<br />
le radiazioni più lunghe <strong>del</strong> visibile<br />
e <strong>del</strong>l’infrarosso, mentre diffonde le<br />
lunghezze d’onda più corte; per questo<br />
motivo l’acqua ci appare blu o blu-verde,<br />
avendo il valore massimo di trasmissività<br />
a 450 nm, nel blu. Usualmente<br />
l’acqua in condizioni di purezza, riflette<br />
fino a un massimo che può raggiungere<br />
il 5% <strong>del</strong>l’energia incidente, valore<br />
che, rispetto alle normali superfici<br />
opache, risulta estremamente piccolo.<br />
Se invece si potesse osservare uno specchio<br />
d’acqua colpito solo da radiazione<br />
incidente rossa o infrarossa, esso apparirebbe<br />
scuro, poiché tali lunghezze<br />
d’onda vengono totalmente assorbite.<br />
Quando nell’acqua é presente sedimento<br />
sospeso, come ad esempio, nei fiumi<br />
in piena, la diffusione aumenta anche<br />
per lunghezze d’onda maggiori inducendo<br />
una colorazione giallo-rossastra;<br />
in presenza di forti concentrazioni saline<br />
per lo stesso motivo, la colorazione<br />
tende al rosa. Infine, nel caso di corpi<br />
idrici poco profondi il colore <strong>del</strong>l’acqua<br />
é determinato anche dal contributo di<br />
riflessione <strong>del</strong> fondale.<br />
9.2 Tecniche di<br />
telerilevamento applicate<br />
all’indagine <strong>ambientale</strong><br />
L’utilizzo <strong>del</strong>le tecniche di telerilevamento<br />
satellitare rappresenta un efficace<br />
strumento d’integrazione <strong>del</strong>le abituali<br />
metodologie limnologiche nell’analisi<br />
<strong>del</strong>le dinamiche temporali e spaziali<br />
di alcuni parametri di qualità <strong>del</strong>le<br />
acque. Tra gli esempi di sistemi acquatici<br />
riportati dalla letteratura scientifica<br />
<strong>del</strong> settore, che ormai si distribuisce su<br />
un arco temporale di quasi mezzo secolo,<br />
si rinvengono oceani, zone costiere,<br />
laghi, fiumi e ambienti di transizione<br />
come i <strong>del</strong>ta e le lagune. Gli approcci<br />
metodologici sono molteplici (si passa<br />
dalle reti neurali alla mo<strong>del</strong>listica fisica),<br />
così come gli ambiti applicativi e gli<br />
obiettivi (dal monitoraggio di un intero<br />
bacino, allo studio di una comunità<br />
di macrofite sommerse), ma per tutti<br />
i lavori valgono i principi fisici propri<br />
<strong>del</strong> telerilevamento ottico passivo (sono<br />
sistemi che utilizzano come sorgente<br />
elettromagnetica il Sole, a differenze<br />
dei sistemi attivi in cui la sorgente illuminante<br />
è artificiale) descritti, tra le<br />
altre, dalle leggi <strong>del</strong>l’ottica e dalle tematiche<br />
<strong>del</strong>la radiometria. La tecnologia di<br />
base <strong>del</strong> telerilevamento ottico passivo<br />
è costituita da radiometri (strumenti<br />
capaci di misurare la radianza riflessa/<br />
emessa dalle superfici), abbinati a sistemi<br />
ottico-meccanici ed elettronici. La<br />
strumentazione, a bordo di piattaforme<br />
satellitari in orbita polare o geo-stazionaria<br />
oppure avio-trasportata, è così in<br />
grado di rilevare la superficie terrestre a<br />
distanza, con caratteristiche diverse (es.,<br />
dimensione <strong>del</strong> pixel al suolo, tempo di<br />
rivisitazione sulla stessa zona, lunghezze<br />
d’onda investigate) secondo le finalità<br />
per cui il sistema di osservazione <strong>del</strong>la<br />
Terra viene progettato.<br />
Numerose pubblicazioni nella letteratura<br />
(es. Lin<strong>del</strong>l et al., 1999) illustrano<br />
in modo esaustivo come l’energia<br />
retrodiffusa dalle zone superficiali (strato<br />
eufotico) di un corpo idrico nelle<br />
diverse lunghezze d’onda <strong>del</strong>lo spettro<br />
elettromagnetico (essenzialmente nella<br />
regione <strong>del</strong> visibile e <strong>del</strong>l’infrarosso vicino,<br />
tra 400 e 900 nm e nell’infrarosso<br />
termico, intorno a 10 μm) porti con sé<br />
informazioni sui parametri di qualità<br />
<strong>del</strong>l’acqua otticamente attivi. Sono definiti<br />
“otticamente attivi” quei parametri<br />
che, contribuendo a regolare i processi<br />
di assorbimento e diffusione <strong>del</strong>l’energia<br />
elettromagnetica incidente sul mezzo<br />
acquatico, possono essere “telerilevabili”,<br />
ossia osservabili a distanza mediante i