Tutela ambientale del Lago Trasimeno - ARPA Umbria
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3 . S e d i m e n t i<br />
1 4 3<br />
Tale caratteristica è in generale<br />
riconducibile ad un’anomalia che esigerebbe<br />
un approfondimento di indagine.<br />
L’anomalia non rappresenta infatti<br />
un campione isolato in un contesto<br />
di concentrazioni disomogenee bensì<br />
un’area estesa (non rappresentabile in<br />
mappa per limiti di interpolazione geostatistica)<br />
dallo sbocco <strong>del</strong> F.sso Paganico<br />
all’Isola Maggiore. Le ragioni di tali<br />
concentrazioni non sono tuttavia interpretabili<br />
con i dati disponibili e risulta<br />
possibile fare solo le seguenti ipotesi:<br />
• da un punto di vista strettamente<br />
geochimico si dovrebbe ipotizzare<br />
l’esistenza di particolari condizioni<br />
Eh-pH che determinano un legame<br />
preferenziale <strong>del</strong> Mn con la fase<br />
solida;<br />
• insieme alle condizioni di cui al punto<br />
precedente si potrebbe ammettere<br />
un’origine esterna <strong>del</strong> Mn, immesso<br />
in rilevante quantità nel lago tramite<br />
il F.sso Paganico e distribuito preferenzialmente<br />
in tutta la fascia;<br />
• si potrebbero ammettere anomale<br />
condizioni di campionamento che<br />
hanno determinato una raccolta di<br />
sedimento selettiva, di un livello particolarmente<br />
ricco di tale elemento.<br />
Ovviamente tali ipotesi hanno motivazioni<br />
e pesi talmente differenti da non<br />
poter essere ragionevolmente percorse<br />
senza dati aggiuntivi rispetto a quelli<br />
disponibili.<br />
Le mappe <strong>del</strong>la deviazione standard<br />
rappresentano un modo per valutare<br />
l’incertezza e la variabilità <strong>del</strong>la distribuzione<br />
dei valori di concentrazione e<br />
dipendono dalla densità dei campioni,<br />
dal mo<strong>del</strong>lo di variogramma adottato e<br />
dai valori di concentrazione dei campioni.<br />
In fig.10, come esempio, sono<br />
messe a confronto la carta <strong>del</strong>la distribuzione<br />
spaziale <strong>del</strong> valore medio simulato<br />
<strong>del</strong> Cu e quella <strong>del</strong>la sua deviazione<br />
standard. In questo caso, la deviazione<br />
standard si mantiene su valori generalmente<br />
piuttosto contenuti, più elevati<br />
nelle aree di “bordo” e in quelle<br />
caratterizzate da una minore densità di<br />
campioni.<br />
In fig.11 vengono proposte le distribuzioni<br />
dei “nutrienti”, le quali mostrano<br />
una distribuzione dei massimi di<br />
concentrazione relativa <strong>del</strong> Ptot disomogenea<br />
rispetto alle distribuzioni, quasi<br />
sovrapponibili, di TOC, Ctot, e Ntot.<br />
Il massimo relativo principale risulta<br />
ubicato nel settore nord-occidentale<br />
<strong>del</strong> bacino lacustre, nell’area prospiciente<br />
il Lido di Tuoro. Nonostante i<br />
coefficienti di correlazione (tab.2) evidenzino<br />
una buona relazione con vari<br />
metalli, il peso fattoriale (tab.1) <strong>del</strong> Ptot<br />
e le sue Distanze di Legame (fig.2) con i<br />
metalli evidenziano una relazione meno<br />
netta di quanto espresso dai coefficienti<br />
di correlazione.<br />
Tale aspetto si riflette su una distribuzione<br />
spaziale che non risulta sovrapponibile<br />
ad alcun metallo, se non per<br />
aree ristrette. La distribuzione che più<br />
si sovrappone a quella <strong>del</strong> Ptot risulta<br />
quella <strong>del</strong> Fetot, soprattutto per quanto<br />
attiene alla distribuzione nell’area prospiciente<br />
il Lido di Tuoro e, parzialmente,<br />
alla parte centrale <strong>del</strong>l’emibacino<br />
meridionale.<br />
In un contesto in genere omogeneo<br />
in tutto il resto <strong>del</strong> lago, Ctot, e Ntot<br />
in particolare evidenziano un massimo<br />
relativo limitato al settore orientale,<br />
nella fascia compresa fra Torricella e<br />
S.Arcangelo. Il valori più elevati corrispondono<br />
tuttavia ad un nucleo corrispondente<br />
all’oasi La Valle, esteso fino<br />
all’Isola Polvese, ben identificato dalla<br />
distribuzione <strong>del</strong> TOC. Le distribuzioni<br />
spaziali infine evidenziano i bassi valori<br />
nella zona sottocosta a sud di Castiglione,<br />
nella fascia genericamente compresa<br />
fra lo sbocco <strong>del</strong> Rio Pescia e <strong>del</strong> F.sso<br />
Anguillara. La sovrapponibilità con la