Tutela ambientale del Lago Trasimeno - ARPA Umbria
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A t t i d e l c o n v e g n o<br />
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zona è diventata anche interessante da<br />
un punto di vista faunistico.<br />
La lotta integrata ai chironomidi<br />
è un’attività che cerca di contenere,<br />
nell’ambito di valori fisiologici, la<br />
popolazione di queste famiglie che riveste<br />
una grande importanza nella catena<br />
ecologica.<br />
Altri problemi di gestione <strong>del</strong> lago<br />
sono legati all’incuria, perché l’eliminazione<br />
di tutto il materiale abbandonato<br />
è costosissimo. Per intervenire in acque<br />
basse, si devono usare mezzi particolari.<br />
Rispetto alla navigazione pubblica,<br />
speriamo di andare verso l’acquisto di<br />
natanti tecnologicamente avanzati, ma<br />
anche qui i costi sono altissimi.<br />
Finalmente è arrivata l’acqua di<br />
Montedoglio nel comprensorio nord.<br />
Attraverso le politiche e le azioni sviluppate<br />
di concerto con la Regione<br />
<strong>Umbria</strong>, il totale dei prelievi dal 2000,<br />
che era <strong>del</strong>l’ordine di 5 milioni e mezzo<br />
(circa 5 cm <strong>del</strong> lago), è arrivato a valori<br />
<strong>del</strong>l’ordine di 900.000 m 3 . Un grosso<br />
contributo alla diminuzione di questi<br />
prelievi lo ha dato anche l’allacciamento<br />
<strong>del</strong>l’acquedotto di Castiglione <strong>del</strong> <strong>Lago</strong><br />
alla rete pubblica. Mentre l’agricoltura<br />
ha ridotto sempre di più la richiesta<br />
di acqua. Di questi 900.000 m 3 circa<br />
300.000 riguardano il comprensorio<br />
nord e saranno coperti da Montedoglio.<br />
L’anno prossimo anche gli altri saranno<br />
coperti dall’apporto <strong>del</strong>l’invaso. Nei<br />
prossimi tre anni sono previsti una serie<br />
di interventi che sono stati concordati<br />
con la Regione e con i Comuni e riguardano<br />
la manutenzione e le altre attività<br />
che abbiamo visto.<br />
Riguardo alla balneabilità penso<br />
con soddisfazione alla Goletta dei laghi<br />
2010, che ha classificato il <strong>Trasimeno</strong><br />
come l’unico lago senza punti critici.<br />
Vorrei però chiudere con una vicenda<br />
che risale al 1639 e dimostra che<br />
all’epoca l’attenzione sul lago <strong>Trasimeno</strong><br />
era molto alta.<br />
Padre Benedetto Castelli scriveva a<br />
Galileo Galilei, confrontandosi su uno<br />
strumento che aveva inventato. Benedetto<br />
Castelli viveva a San Pietro e con<br />
questa lettera, che è stata recuperata da<br />
padre Martino Siciliano, di fatto intendeva<br />
confrontarsi con il grande scienziato<br />
pisano sul pluviometro. Quindi il<br />
primo strumento per misurare la quantità<br />
di pioggia caduta è stato inventato a<br />
Perugia.<br />
Nella lettera, redatta nel 1639,<br />
appunto, padre Castelli scriveva che si<br />
trovava a Perugia, avendo inteso che il<br />
lago <strong>Trasimeno</strong> per la gran siccità si era<br />
abbassato assai e commentava che: “per<br />
rispetto che l’acqua solita di uscire dal<br />
lago fa macinare 22 moli di molini per<br />
le quali non macinando è necessario<br />
camminare lontano una giornata e più<br />
per macinare al Tevere”.<br />
Anche allora, però, c’era chi metteva<br />
in dubbio tale asserzione, e sosteneva:<br />
“Allora m’avvidi che questo grand omo<br />
formò concetto di me che io fossi assai<br />
debole di cervello. Dicendogli che colui<br />
che aveva una grande esperienza <strong>del</strong> lago,<br />
che ogni giorno ci si trovava sopra, era<br />
molto ben sicuro che non era cresciuto<br />
niente”. Quindi, che quello sosteneva<br />
padre Benedetto Castelli era sbagliato.<br />
I problemi <strong>del</strong> <strong>Trasimeno</strong> vengono da<br />
lontano. E, aggiungo io, si potranno<br />
risolvere solo se riusciremo ad unire<br />
tutte le forze, e a coordinare gli sforzi.<br />
Ed in particolare, bisogna che chi<br />
mette le mani sul territorio lo faccia in<br />
modo ragionato.