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Tutela ambientale del Lago Trasimeno - ARPA Umbria

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5 . S a l v a g u a r d i a e r e c u p e r o a m b i e n t a l e<br />

14 Gli strumenti di<br />

pianificazione e le<br />

strategie di salvaguardia<br />

da condividere<br />

2 0 5<br />

Angiolo Martinelli<br />

14.1 Introduzione<br />

Negli anni recenti gli interventi sull’ambiente<br />

<strong>del</strong> lago sono andati avanti di<br />

pari passo con lo sviluppo <strong>del</strong>le azioni di<br />

pianificazione e gestione <strong>del</strong> territorio<br />

da parte degli enti preposti.<br />

Ciascuno per il proprio ambito di<br />

competenza ha promosso e realizzato<br />

quanto gli è stato possibile, secondo<br />

logiche di priorità spesso in linea con<br />

tutti gli strumenti pianificatori.<br />

Azioni importanti in molti casi centrate<br />

sullo sviluppo <strong>del</strong> lago, inteso come<br />

contesto economico, come sostegno alle<br />

economie di settore, alle imprese ed ai<br />

cittadini.<br />

La problematica <strong>ambientale</strong> è stata<br />

sempre citata come elemento imprescindibile<br />

all’interno <strong>del</strong> quale assicurare<br />

tale sviluppo.<br />

Nelle valutazioni, nei programmi<br />

di finanziamento, nell’informazione<br />

<strong>ambientale</strong>, lo stato <strong>del</strong> lago e <strong>del</strong> suo<br />

comprensorio è stato giudicato o dichiarato<br />

varie condizioni: pessimistiche,<br />

quando si trattava di motivare e richiedere<br />

azioni d’intervento, con relativi<br />

finanziamenti; ottimistiche quando si<br />

trattata di informare i cittadini, i turisti,<br />

le altre istituzioni, quasi non se ne<br />

potesse dare un giudizio negativo (abbastanza<br />

buono, balneabile, nonostante<br />

tutto in uno stato sufficiente).<br />

Se qualche norma (ad esempio il<br />

D.Lgs. 152/99, e il DPR 470/82) lo<br />

dava in cattivo stato, si promuovevano<br />

obiezioni e deroghe derivanti dalle sue<br />

caratteristiche di ambiente lacustre poco<br />

profondo, intorbidato dai venti e dal<br />

moto ondoso, ostruito dalle alghe, con<br />

spiagge inadatte per il fondale fangoso.<br />

La verità è rimasta e rimane tuttora<br />

sospesa, tra la propensione a dubitare<br />

<strong>del</strong>le regole e la “richiesta di fiducia” su<br />

un punto di vista “localistico”, che evita<br />

di mettere sul tavolo dati, analisi e valutazioni<br />

metodologicamente corrette.<br />

Non si tratta ora di ricominciare daccapo,<br />

piuttosto di chiarire che fraintendimenti<br />

e proclami non bastano a tutelare<br />

un contesto <strong>ambientale</strong> complesso,<br />

ma regolato da equilibri che possono<br />

essere ben definiti e compresi.<br />

Avere una chiara valutazione <strong>del</strong>lo<br />

stato <strong>ambientale</strong> e <strong>del</strong>le sue criticità<br />

è indispensabile per poter “sincroniz-

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