Tutela ambientale del Lago Trasimeno - ARPA Umbria
Tutela ambientale del Lago Trasimeno - ARPA Umbria
Tutela ambientale del Lago Trasimeno - ARPA Umbria
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
1 . S t a t o d e l l e c o n o s c e n z e<br />
4 9<br />
ti immagazzinate nei sedimenti sono<br />
valutabili nell’ordine <strong>del</strong>le centinaia di<br />
tonnellate di P e migliaia di tonnellate<br />
di N (S.I.G.L.A., 1995). Tiberi (1991)<br />
evidenziava come il P nei sedimenti non<br />
fosse in concentrazioni molto elevate,<br />
se paragonate a quelle di altri laghi.<br />
In condizioni di saturazione di ossigeno<br />
<strong>del</strong>la colonna d’acqua il rilascio<br />
di P non costituisce un problema per<br />
l’ecosistema lacustre, mentre nel caso<br />
di condizioni anossiche il fenomeno<br />
di risolubilizzazione potrebbe diventare<br />
più consistente. Prove di laboratorio<br />
hanno mostrato che generalmente il<br />
fosforo risulta legato al calcio e che la<br />
frazione di fosforo facilmente scambiabile<br />
è sempre presente in percentuali<br />
piuttosto basse, <strong>del</strong>l’ordine <strong>del</strong> 2 - 3%<br />
(Viotti et al., 2002).<br />
I sedimenti mostrano generalmente<br />
un elevato contenuto organico e dal<br />
punto di vista granulometrico sono classificabili<br />
come argille e limi-argillosi,<br />
lungo la costa meridionale, e come sabbie,<br />
con percentuali variabili di argille<br />
e limi, lungo la costa settentrionale. Le<br />
analisi mineralogiche indicano la presenza<br />
di un apprezzabile quantità di<br />
smectite, minerale caratterizzato da una<br />
elevata capacità di trattenere o adsorbire<br />
metalli pesanti e sostanza organica nella<br />
sua struttura (Castellani et al., 2005).<br />
Nell’ambito <strong>del</strong>le indagini geofisiche<br />
effettuate da ISMAR-CNR nel<br />
2005, l’analisi dei profili di 210 Pb e 137 Cs<br />
su carote di sedimento ha permesso di<br />
stimare la velocità di sedimentazione<br />
degli ultimi 50-100 anni, che risulta<br />
mediamente pari a circa 0,3 cm/anno.<br />
Tale valore risulta superiore ai ca. 0,1<br />
cm/anno, stimati indirettamente sulla<br />
base <strong>del</strong> trasporto solido dei torrenti<br />
presenti all’interno <strong>del</strong> bacino (Prov.<br />
PG-CIPLA-UniPG, 2003).<br />
Per quanto riguarda gli interventi<br />
sui sedimenti lacustri, nell’ambito<br />
<strong>del</strong> progetto S.I.G.L.A. (1995) è stato<br />
proposto un approccio integrato. In<br />
particolare la rimozione dei sedimenti<br />
dovrebbe essere effettuata solo in alcune<br />
zone critiche, mediante tecnologie che<br />
minimizzino l’impatto <strong>ambientale</strong> conseguente<br />
a questo tipo di operazione.<br />
Questo dovrebbe avvenire all’interno di<br />
un più ampio progetto di riduzione <strong>del</strong><br />
carico dei nutrienti confluenti al bacino.<br />
Nel “Piano per la riduzione degli<br />
apporti solidi al lago <strong>Trasimeno</strong>” (Prov.<br />
PG-CIPLA-UniPG, 2003), viene evidenziata<br />
l’importanza di effettuare una<br />
attenta valutazione dei possibili impatti<br />
ambientali conseguenti alla rimozione<br />
dei sedimenti. Tra le soluzioni proposte<br />
per la riduzione <strong>del</strong> carico solido verso il<br />
lago, vi è l’escavazione di alcune vasche di<br />
colmata nei pressi <strong>del</strong>le foci dei torrenti<br />
<strong>del</strong>la costa sud-occidentale, unitamente<br />
all’esecuzione di barriere semisommerse<br />
in terra ricoperte da canneto.<br />
In conclusione, gli studi svolti in<br />
questi anni hanno permesso di ottenere<br />
una discreta caratterizzazione chimicofisica<br />
dei sedimenti. Tuttavia per quanto<br />
riguarda il meccanismo di scambio dei<br />
nutrienti tra acqua e sedimento, deve<br />
essere ancora esaminata con maggiore<br />
dettaglio l’influenza dalle variazioni<br />
ambientali (climatiche, idrologiche),<br />
sia su scala stagionale che diurna. In<br />
particolare, deve essere indagata l’interdipendenza<br />
tra caratteristiche chimicofisiche<br />
di sedimenti e acque, concentrazione<br />
dei gas disciolti e attività <strong>del</strong>la<br />
vegetazione sommersa, nella sottile zona<br />
di interfaccia acqua-sedimento. Infine,<br />
lo studio e la caratterizzazione chimicofisica<br />
dei sedimenti lacustri nei diversi<br />
settori <strong>del</strong> lago, potrebbe fornire indicazioni<br />
utili alla comprensione di problematiche<br />
che riguardano anche altre<br />
tematiche ambientali (es. regressione<br />
canneto, variazione negli anni <strong>del</strong> tasso<br />
di interramento lago).