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Tutela ambientale del Lago Trasimeno - ARPA Umbria

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2 4 2 A r p a U m b r i a 2 0 1 2<br />

16 Cambiamenti di stato e<br />

funzioni ecosistemiche<br />

in ambienti acquatici<br />

poco profondi<br />

Marco Bartoli<br />

16.1 Il ragionevole ottimismo<br />

Le pressioni antropiche allontano gli<br />

ecosistemi naturali dal loro stato originario;<br />

il cambiamento è talvolta estremamente<br />

visibile, come nel caso <strong>del</strong>la<br />

deforestazione o <strong>del</strong>la bacinizzazione<br />

di un fiume, o percettibile, come nel<br />

caso <strong>del</strong>la diminuzione <strong>del</strong>la trasparenza<br />

di un lago. Nel mondo si contano<br />

ormai tante esperienze che dimostrano<br />

come, entro certi limiti, alcuni cambiamenti<br />

di stato possano essere reversibili<br />

(Fahnenstiel e Scavia, 1987). Anche<br />

in Italia gli esempi sono numerosi; a<br />

titolo di riferimento, per rimanere nel<br />

tema degli ambienti acquatici, il rigido<br />

controllo dei carichi eutrofizzanti ha<br />

riportato i grandi laghi alpini ai valori<br />

di stato trofico simili a quelli originari<br />

ed innescato un processo di oligotrofizzazione<br />

(De Bernardi et al., 1996; Calderoni<br />

e Mosello, 1996; Burkholder,<br />

2003). L’aumento dei tenori di clorofilla,<br />

associato all’aumento dei carichi di<br />

fosforo sversati nei bacini lacustri, è stato<br />

controllato con successo potenziando<br />

i depuratori e agendo sulla formulazione<br />

dei detersivi.<br />

La reversibilità dei processi e quindi<br />

il possibile recupero degli ecosistemi<br />

impattati deve infondere un ragionevole<br />

ottimismo nell’ambito dei tecnici, dei<br />

ricercatori e degli amministratori che<br />

investono energie, tempo e risorse per<br />

le cause ambientali.<br />

Il “ragionevole ottimismo” non è un<br />

ossimoro, ma nasce dalla consapevolezza<br />

di quanto siano complessi e sito specifici<br />

i processi che stanno alla base <strong>del</strong> funzionamento<br />

degli ecosistemi. Per questo<br />

motivo tali processi devono essere accuratamente<br />

studiati e compresi, al fine<br />

(e prima!) di attuare interventi efficaci.<br />

Esiste infatti una casistica amplia di<br />

interventi estremamente onerosi che<br />

non hanno però portato ad alcun beneficio<br />

atteso. Un esempio su tutti è rappresentato<br />

dai finanziamenti per la realizzazione<br />

di fasce riparie vegetate al fine<br />

di contenere la migrazione <strong>del</strong>l’azoto<br />

nitrico verso le acque superficiali e di<br />

falda. Questo intervento ha forse integrato<br />

il reddito in ambito agricolo ma<br />

non ha sicuramente risolto il problema<br />

dei nitrati nelle acque (Vitousek et<br />

al., 1997; Bartoli et al., 2011). Gli atti

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