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Tutela ambientale del Lago Trasimeno - ARPA Umbria

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3 8 4 A r p a U m b r i a 2 0 1 2<br />

Angelo Viterbo<br />

Regione <strong>Umbria</strong><br />

La pianificazione e le azioni<br />

<strong>del</strong>la Regione <strong>Umbria</strong> per<br />

la salvaguardia <strong>del</strong> lago<br />

<strong>Trasimeno</strong><br />

Ringrazio Arpa per averci permesso di<br />

fare il punto sulla situazione a dieci anni<br />

dall’edizione <strong>del</strong> Piano stralcio <strong>del</strong> lago<br />

<strong>Trasimeno</strong>, che a mio avviso rappresenta<br />

il punto fondamentale <strong>del</strong>la pianificazione<br />

regionale.<br />

A seguito <strong>del</strong>la legge 183 <strong>del</strong> 1989,<br />

la Regione non può più pianificare il<br />

suo territorio se non insieme alle altre<br />

Regioni facenti parte <strong>del</strong>la comunità di<br />

bacino <strong>del</strong> Tevere.<br />

La Regione <strong>Umbria</strong> ha fortemente<br />

voluto, come contributo al Piano di<br />

Bacino Nazionale, un’anticipazione sul<br />

Piano stralcio <strong>del</strong> <strong>Trasimeno</strong>. Questo<br />

è importante, visto che il piano è stato<br />

elaborato nel 2000 e, dal punto di<br />

vista amministrativo, si è concluso nel<br />

2002.<br />

Dobbiamo qui riflettere sugli interventi<br />

da mettere in campo nel futuro.<br />

Il piano aveva identificato due aspetti<br />

importanti: uno legato ai livelli <strong>del</strong><br />

lago, l’altro connesso alla qualità. Sono<br />

stati così previsti, insieme ad un aspetto<br />

normativo, anche interventi finalizzati<br />

a ridefinire l’equilibrio tra l’uso <strong>del</strong>le<br />

acque e quello <strong>del</strong> suolo. Sono previste,<br />

inoltre, misure dirette a fronteggiare<br />

problemi contingenti legati alla quantità<br />

e qualità <strong>del</strong>la risorsa idrica disponibile<br />

e, chiaramente, anche <strong>del</strong>le opere<br />

attuate.<br />

Oggi, a dieci anni dalla redazione <strong>del</strong><br />

piano, possiamo tracciare un bilancio di<br />

ciò che è stato fatto.<br />

Le azioni “regionali” (cioè che hanno<br />

coinvolto tanti altri enti quali la Provincia,<br />

l’Ente Parco e così via) erano legate<br />

ad emanazioni di disposizioni concernenti<br />

l’attuazione di piani di settore<br />

urbanistico, il censimento di laghetti<br />

di accumulo - in quanto nell’ambito<br />

<strong>del</strong> piano era stata vista la necessità di<br />

capire quant’acqua arrivava al lago -,<br />

le disposizioni di trasposizione cartografica<br />

nell’ambito dei limiti <strong>del</strong>le fasce<br />

che erano state individuate dal piano, il<br />

piano forestale, e quello <strong>del</strong> parco. Tutti<br />

questi atti sono già cogenti e rappresentano<br />

la base sulla quale si è operato in<br />

questo tempo.

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