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Untitled - Fondazione Giovanni Agnelli

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L’Europa e il mondo<br />

5. Alla richiesta del re inglese di poter mandare una rappresentanza<br />

commerciale in Cina, l’imperatore cinese nell’anno 1793 rispose:<br />

La preghiera espressa nella tua richiesta, o re, che possa essere<br />

permesso a un membro del tuo paese di dimorare nel celeste impero, per<br />

occuparsi del commercio del tuo paese con la Cina, non è in armonia con il<br />

sistema statale della nostra dinastia e non può essere esaudita. Dà tempo<br />

antico è stato permesso a coloro delle nazioni europee che desiderano<br />

offrire il loro servizio all’impero celeste di venire nella capitale. Dopo il<br />

loro arrivo tuttavia essi devono indossare la veste dell’impero, si assegna<br />

loro un alloggio, e mai viene loro permesso di ritornare nel proprio paese...<br />

Inoltre il territorio dominato dall’impero celeste è grande ed esteso. Vi<br />

sono disposizioni precise riguardo agli ambasciatori che portano i tributi<br />

dagli stati stranieri a Pechino... Mai si è loro permesso di fare quanto<br />

volevano... L’impero celeste ha portato la pace nel territorio compreso fra i<br />

quattro mari e se ne è appropriato. Il suo unico scopo è quello di fare ogni<br />

sforzo per esercitare un buon potere e assolvere agli affari politici... Infatti i<br />

re di numerosi popoli giungono attraverso terre e mari con ogni oggetto<br />

prezioso immaginabile, poiché la virtù e il prestigio dell’impero celeste<br />

sono ovunque conosciuti. Non ci manca quindi nulla, come hanno anche<br />

osservato il sommo ambasciatore e altri. Non abbiamo mai dato gran<br />

valore a oggetti rari e artistici, e non abbiamo neanche bisogno di nessuno<br />

dei prodotti del tuo paese.<br />

M. Loewe, La Cina e l’imperatore, Wien-Berlin, 1966, p. 330.<br />

1. Come sono giudicati gli stranieri in Cina?<br />

2. Quali principi segue l’imperatore cinese nelle relazioni con gli altri paesi?<br />

3. Confronta con il documento 4. Come giustifichi i diversi atteggiamenti<br />

rispetto a contatti reciproci?<br />

7. Dedicando una raccolta di acqueforti sul tema la tavola imbandita<br />

(si veda la fig. 6) alla moglie del margravio di Baden-Durlach, l’editore<br />

Johann C. Leopold nel 1730 scrive:<br />

Infatti gli imperatori cinesi e giapponesi sarebbero colti dal più ameno<br />

incanto se vedessero questa grandiosa rarità del loro impero in un palazzo<br />

tedesco tanto lontano, lavorata in modo cosi eccellente e preciso da una<br />

mano nobile. L’impossibilità dell’opera li porterebbe a pensare di trovarsi a<br />

riposare nei Campi elisi [secondo il mito greco luogo paradisiaco dove<br />

dimoravano gli eroi] e sarebbero ricreati da un sogno ameno; certo quegli<br />

stessi nobili spiriti che hanno avuto la fortuna di partecipare a questo<br />

banchetto principesco avranno dimenticato, attraverso tale incomparabile<br />

delizia degli occhi e la rara musica, di saziare il proprio gusto delle delizie<br />

più preziose.<br />

G. W. Schulz, «Die Chinesereien des Verlags Johann Christian Leopold» in<br />

Das Schwäbische Museum, 1929, p. 81.<br />

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