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Untitled - Fondazione Giovanni Agnelli

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lo V divenendo un centro della politica in Europa (Geografía e Historia<br />

de España, 1984, p. 184):<br />

La Castiglia e i regni della penisola si impregnano a poco a poco dello<br />

spirito di Carlo V. Il re fece in modo che le case regnanti della penisola si<br />

convertissero al cuore della sua politica e cominciassero a sentirsi spagnole.<br />

Infatti, le formule di fede spagnole, create durante la Reconquista, si<br />

mostrarono potenti rivendicazioni in accordo a quelle dell’imperatore. La<br />

Spagna contrappone a un mondo moderno la propria concezione<br />

d’espansione territoriale e religiosa tipicamente medievale, che fu messa in<br />

moto dall’apparizione del protestantesimo e dell’espansionismo turco.<br />

La Spagna di Filippo II mirava all’egemonia sull’Europa. Ciò richiedeva<br />

il mantenimento di una potente macchina burocratica che<br />

garantisse l’amministrazione del gigantesco impero, ma che da ultimo<br />

condusse il paese in rovina. Il fallimento nel perseguire un sistema di<br />

potere autoritario e centralistico si palesa nella politica d’ingerenza in<br />

Europa (successione al trono di Francia, l’Inghilterra e l’Armada, vittoria<br />

di Lepanto nel 1571 senza alcun risultato concreto per la Spagna,<br />

conflitto con l’Olanda). Nel nuovo manuale dell’editore Anaya tutto<br />

questo è attenuato, al contrario di ciò che avviene in Nuevo País e anche<br />

nella precedente edizione del manuale Anaya, in cui ad esempio la<br />

vittoria di Lepanto è considerata positivamente e la lotta per l’indipendenza<br />

dell’Olanda è presentata come strumento di politica estera del<br />

nemico (appunto l’Inghilterra), senza considerare la forte volontà<br />

d’indipendenza della stessa Olanda.<br />

In entrambe le edizioni Anaya Filippo III è giudicato un progressista,<br />

avendo condotto una politica estera di pace. L’epoca di Filippo IV<br />

(1621-65), durante la quale la politica iberica, in particolare attraverso il<br />

conte Oliváres, cercò di restaurare la propria egemonia, appare il<br />

momento della sconfitta definitiva della Spagna in Europa, a cui segui il<br />

predominio della Francia. L’età d’oro della Spagna dal punto di vista<br />

culturale si estende nella nuova edizione Anaya dalla fine del secolo XVI<br />

all’inizio del XVII, comprendendo dunque Rinascimento e Barocco. Il<br />

parallelismo dello sviluppo culturale spagnolo con quello delle altre<br />

nazioni continentali è sottolineato in particolare in riferimento all’arte<br />

(Geografía e Historia de España, 1985, p. 204). Nella prima metà del<br />

secolo XVII, nonostante la sconfitta in senso politico, è collocata la<br />

fioritura culturale della Spagna. Nella seconda metà dello stesso secolo<br />

è ravvisata la sua decadenza culturale e politica, e di conseguenza<br />

l’incapacità di partecipare attivamente al nuovo pensiero europeo. Tesi<br />

analoghe si trovano in entrambe le edizioni del manuale<br />

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