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Untitled - Fondazione Giovanni Agnelli

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Questo modo di vedere le cose spiega anche perché nell’ordinamento<br />

scolastico iberico storia e geografia siano considerate scienze<br />

sociali e siano insegnate insieme 3 . Molti manuali di storia si soffermano<br />

nelle prime pagine sulla connessione della storia spagnola con i fattori<br />

geografici naturali del paese. La presentazione di contenuti storici segue<br />

quella delle informazioni geografiche: tale particolarità dei manuali di<br />

storia spagnoli è in accordo con l’approccio didattico della scuola delle<br />

Annales.<br />

La posizione geografica all’estremità occidentale del Mediterraneo,<br />

vicino all’Africa, ha fatto della Spagna il luogo in cui venivano a<br />

incontrarsi diverse culture. Già al tempo in cui le uniche attività praticate<br />

erano l’agricoltura e l’allevamento, la penisola era il punto d’incontro<br />

di culture africane ed europee. In nessun altro paese d’Europa<br />

hanno avuto luogo più incontri culturali che in Spagna, scrive l’esperta<br />

di didattica della storia Maria-Teresa Perez Picazo (1985 3 , p. 105):<br />

«altra caratteristica della terra ispanica è la posizione geografica<br />

meridionale e occidentale, all’estremità del Mediterraneo e al punto di<br />

incontro con l’Africa. Tale posizione ha fatto della Spagna un<br />

“crocevia di culture”, uno degli incroci dei percorsi culturali del<br />

mondo. Fin dalla preistoria si legano in Spagna culture africane ed europee».<br />

In quanto «país más occidente» [paese dell’estremo Occidente],<br />

la Spagna costituiva l’ultima meta di emigranti e conquistatori<br />

europei, asiatici e africani. A causa di questa sua posizione, la maggior<br />

parte degli invasori non proseguiva nel cammino, ma là si tratteneva,<br />

dando vita a nuove popolazioni e a culture miste. Anche la natura<br />

geografica della Spagna – dopo la Svizzera il paese europeo più alto<br />

sul livello del mare – e le condizioni climatiche estreme costituiscono<br />

particolari importanti. Scrive al riguardo lo storico contemporaneo<br />

Pierre Vilar (1986, p. 13):<br />

Di fatto la posizione marginale, l’isolamento dovuto ai Pirenei, le<br />

pronunciate particolarità del clima e della configurazione geografica, la forza<br />

d’attrazione di alcune ricchezze naturali, a partire dalla più lontana preistoria,<br />

hanno quasi incessantemente conferito alla penisola iberica un’originalità ora<br />

quasi impercettibile ora inconfondibile in Europa. Non si tratta neanche di dire<br />

– sebbene lo si sia affermato più volte – che la Spagna sia «africana»; piuttosto,<br />

determinate qualità naturali hanno fatto si che questo massiccio peninsulare –<br />

una sorta di continente minore – vivesse una realtà storica a parte.<br />

La configurazione massiccia e la barriera naturale dei Pirenei rendono<br />

chiari lo sviluppo storico della Spagna e il suo isolamento dal resto<br />

dell’Europa. È vero che è ammessa e possibile una grande aper-<br />

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