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Untitled - Fondazione Giovanni Agnelli

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popolazioni diverse instabili, segnalati – in rosso – come pericoli. L’Europa<br />

del 1914 è l’Europa delle «grandi potenze» e dei conflitti senza fine.<br />

Poco oltre, in un esercizio sul tema Europa viene ancora una volta<br />

sottolineata la frammentazione in grandi potenze in competizione fra<br />

loro. Agli studenti si chiede (O’Callaghan, 1990 3 , p. 5):<br />

Fai una lista delle grandi potenze europee e spiega<br />

perché: la Francia era ostile alla Germania;<br />

l’Austria era ostile alla Serbia;<br />

la Germania invidiava la GranBretagna;<br />

la Gran Bretagna sospettava della Germania.<br />

L’Europa come campo di rivalità presentata da O’Callaghan si riduce<br />

alle cinque grandi potenze in campo, la cui forza viene classificata in<br />

modo schematico secondo numero di abitanti, dimensioni territoriali e<br />

popolazione delle rispettive colonie, estensione delle forze armate e<br />

della flotta, produzione annua di carbone e acciaio. Ciò che in Roberts<br />

sottintende ancora una cultura europea comune nel mutamento<br />

industriale ed economica, in O’Callaghan è del tutto assente. Soltanto il<br />

desiderio di dominio degli stati nazionali e degli imperi coloniali<br />

costituiscono elemento comune per la concezione dell’Europa di<br />

quest’ultimo.<br />

Anche Shuter e Lewis (1989 2 ) aprono il loro compendio della storia<br />

del secolo XX con uno sguardo all’Europa. Geograficamente viene<br />

determinata in modo vago come «Europa occidentale», anche se<br />

nell’elenco dei paesi che la compongono, accanto a Gran Bretagna,<br />

Francia e Germania, sono citate anche Russia, Austria-Ungheria e Italia<br />

(Shuter e Lewis, 1989 2 , p. 2), mentre non compaiono Portogallo od<br />

Olanda. Gli autori prendono a riferimento un concetto d’Europa che ha<br />

la propria base meno nella geografia e più nella politica e nella cultura.<br />

Cosi una mappa del mondo sulla prima pagina di testo del suo volume<br />

mostra le regioni dominate o fortemente influenzate dall’Europa<br />

intorno al 1900; a parte alcune rare zone «di fatto non toccate<br />

dall’influenza europea», allo studente viene mostrato un mondo europeo,<br />

la cui decadenza toccherà al testo spiegare. L’Europa appare allora<br />

soprattutto come «influenza politica, culturale e tecnologica».<br />

L’implicazione che l’Europa e gli europei fossero superiori agli altri<br />

popoli e quindi li dominassero è avvalorata da una tabella che senza<br />

commento alcuno mette a confronto le dimensioni territoriali di alcune<br />

«potenze maggiori» con l’estensione dei loro imperi «d’oltremare»:<br />

risulta cosi che la Gran Bretagna controlla l’area maggiore, seguita da<br />

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