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Untitled - Fondazione Giovanni Agnelli

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ni e nazionalità (le attuali comunità autonome regionali), che in passato<br />

trovavano a stento spazio nei programmi scolastici.<br />

Il nuovo indirizzo, benché ancora in fase di definizione, susciterà<br />

probabilmente nuovi problemi, di non semplice soluzione: un approfondimento<br />

maggiore della storia locale-regionale, senza inoltrarci in<br />

un’analisi sulla sua opportunità, significherà una minore possibilità di<br />

introdurre lo studio delle vicende storiche di altre comunità o nazioni<br />

straniere, europee o di altri continenti.<br />

1.2. Evoluzione didattico-storiografica recente<br />

I cambiamenti sperimentati dai manuali scolastici di storia non sono<br />

dovuti esclusivamente ai mutamenti politici verificatisi nel paese. Su di<br />

essi hanno influito anche altre questioni, relative ai nuovi orientamenti<br />

didattici e pedagogici in corso di sperimentazione in alcuni paesi<br />

dell’Europa occidentale, come la Francia (didattica dell’éveil o della<br />

storia locale, fra le altre) o la Gran Bretagna (soprattutto il progetto<br />

History 13/16), per citare solo le nazioni che hanno esercitato una più<br />

forte influenza sulla Spagna. A tali influenze, in una prospettiva più<br />

ampia, andrebbero aggiunti gli effetti della crescente popolarità di un<br />

insegnamento maggiormente incentrato sulla comprensione e<br />

«costruttivista», basato più sui metodi di lavoro che sulla trasmissione<br />

finale dei contenuti storiografici. Quest’ultimo orientamento è quello<br />

predominante negli indirizzi più recenti dell’attuale riforma della<br />

pubblica istruzione, destinata a essere attuata nel corso degli anni<br />

novanta.<br />

I nuovi orientamenti storiografici hanno influenzato anch’essi i<br />

manuali scolastici. Al discredito caduto sul positivismo, connesso più o<br />

meno involontariamente a una visione conservatrice (e, per estensione,<br />

franchista), si è tentato di rispondere con una visione della storia più<br />

legata ai fattori sociali e alle interpretazioni in cui gli avvenimenti,<br />

l’indagine e i dati venivano subordinati in una categoria inferiore, legata<br />

al metodo positivista-mnemonico incentrato sulla vita dei sovrani e dei<br />

grandi personaggi della storia patria.<br />

Questo complesso di variabili ha fatto si che, attualmente, si stia<br />

sviluppando un tipo di insegnamento della storia che, da un lato, privilegia<br />

lo studio dei processi di ricerca propri della materia, e d’altro<br />

canto comporta che l’oggetto di cui ci si occupa tenda a essere quello<br />

più vicino al luogo dove gli alunni compiono i loro studi di storia (vicende<br />

locali e regionali). La nuova impostazione ha evidentemente alcuni<br />

pregi tangibili: da un lato, rende possibile un insegnamento della<br />

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