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Untitled - Fondazione Giovanni Agnelli

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to la fondazione della comunità europea attraverso l’estrapolazione di<br />

esposizioni, fonti e richiami diversi. Viene domandato agli studenti di<br />

ricordare gli argomenti utilizzati dalla Thatcher nel 1973 che inquadrano,<br />

più chiaramente delle prese di posizione sull’Europa o degli<br />

orientamenti espressi dagli europei continentali, il particolare orizzonte<br />

d’attesa della Gran Bretagna: la comunità europea come rifugio in un<br />

periodo in cui il Commonwealth non poteva più assolvere la funzione di<br />

un impero-riserva; l’orientamento europeo quindi non tanto come<br />

ricerca di elementi comuni e strutture comunicative nuovi,<br />

sovranazionali, bensì come passo obbligato, per non rinunciare al ruolo<br />

mondiale della Gran Bretagna (Scott, 1989, p. 147).<br />

Nei volumi di Lowe (1988 2 ), O’Callaghan (1990 3 ) e Roberts (1987 3 )<br />

non vi sono fonti o questionari. L’Europa del dopoguerra è trattata<br />

come una fitta elencazione di fatti di significato europeo, dalla comunità<br />

europea del carbone e dell’acciaio alla comunità europea dei dodici.<br />

Soltanto Roberts approfondisce i motivi per i quali la Gran Bretagna<br />

non entrò subito a far parte della comunità europea benché – come tutti<br />

i volumi enfatizzano – i sei cercassero di conquistare l’adesione della<br />

Gran Bretagna. L’impostazione politica ed economica della politica e<br />

della società inglese si trovava ancora nell’ambito della tradizione<br />

coloniale e per nessun partito nazionale l’Europa costituiva un valore<br />

positivo (Roberts, 1987 3 , p. 258; si veda anche p. 288 e segg.):<br />

I sei avrebbero desiderato di avere la Gran Bretagna come membro della<br />

Ceca e della Cee; ma né il partito conservatore né i laburisti desideravano fare<br />

l’unione, non pensavano che le due organizzazioni avrebbero avuto successo e<br />

confidavano nel fatto che la Gran Bretagna avrebbe fatto meglio seguendo i<br />

ben fondati legami commerciali con il Commonwealth. A tutti e due i partiti<br />

ripugnava l’idea che una parte dell’industria britannica fosse diretta da stranieri<br />

e il partito laburista in particolare vide la Cee come un’organizzazione per gli<br />

uomini d’affari più che per i lavoratori.<br />

A ragione Roberts richiama l’attenzione al fatto che la diffidenza<br />

verso gli stranieri influì sulla distanza dall’Europa, come influirono<br />

anche le unspoken assumptions che un orientamento europeo più forte<br />

avrebbe potuto ledere la difesa per i propri interessi. Per l’autore l’Europa<br />

è soprattutto una rete di corporazioni economiche; la comunità<br />

europea rappresenta peraltro accanto all’Efta e al Comecon un settore<br />

che a dire il vero ha acquistato significato, come dimostra la carta<br />

Economic alliance in post-war Europe.<br />

O’Callaghan considera la comunità europea soprattutto come un<br />

prodotto della volontà politica di alcuni leaders e dimostra scetticismo<br />

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