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Untitled - Fondazione Giovanni Agnelli

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l’uno nel molteplice, il molteplice nell’uno: l’unitas multiplex». I manuali<br />

scolastici spagnoli riflettono con sufficiente chiarezza questa<br />

complessità (e financo nebulosità) riguardante la definizione d’Europa.<br />

Da un lato, il concetto di Europa resta imprecisato, anche se viene usato<br />

con molta frequenza. In tal senso, il suo utilizzo si basa normalmente su<br />

un’accezione fisico-geografica dell’idea di Europa, anche se<br />

occasionalmente a esso viene attribuito anche un significato culturale<br />

generale e scarsamente concreto (modi di vita, forme di pensiero, manifestazioni<br />

artistiche, comportamenti politici o economici e cosi via).<br />

D’altra parte, normalmente il significato del concetto è ristretto a quello<br />

che potremmo definire un ambito occidentalista, che include in primo<br />

luogo i paesi del Mediterraneo e le zone storicamente romanizzate. In<br />

una dimensione simile sono inclusi anche i paesi dell’area centrosettentrionale,<br />

mentre l’appartenenza all’Europa dei paesi balcanici e<br />

della Russia, pur non essendo negata, risulta più indefinita. Considerato<br />

che su questa percezione del concetto d’Europa influiscono le<br />

caratteristiche della storia nazionale e le relazioni più o meno strette<br />

esistenti fra la Spagna e l’uno o l’altro paese, ne deriva che nei manuali<br />

scolastici spagnoli l’intero ambito latinoamericano è considerato parte<br />

del mondo occidentale (concetto che in Spagna non è equivalente,<br />

benché affine, a quello di europeo).<br />

La nozione di Europa, pertanto, è vista indistintamente sia in accezione<br />

fisico-geografica sia in una dimensione culturale generica che,<br />

nonostante la presenza di distinte concrezioni ideologiche, sociali,<br />

temporali ed economiche, presenta tratti simili nell’interpretazione e nei<br />

tentativi di soluzione dei grandi problemi culturali del mondo «occidentale».<br />

L’approccio di tipo culturale appare, per molti versi, più chiaro di<br />

quello che rimanda a un’unità geografica la quale, per quanto indiscutibile,<br />

risulta secondaria e meno determinante (dal punto di vista<br />

geografico, la Spagna è più vicina al Maghreb che a molti altri paesi<br />

europei con i quali, indubbiamente, sente un’affinità culturale e storica<br />

molto maggiore, almeno a partire dall’età moderna).<br />

Attualmente risulta piuttosto superata la corrente cattolico-conservatrice<br />

tipica del pensiero ottocentesco spagnolo e riesumata dal franchismo,<br />

che tentò di distorcere questa valutazione ribadendo sistematicamente<br />

la diversità religiosa di un’Europa prima protestante, poi libero-pensatrice<br />

e illuminista. Nel contempo, tuttavia, nel pensiero<br />

spagnolo esisteva un indirizzo apertamente europeista, che rivendicava<br />

l’affinità con le tendenze che si andavano allora affermando nella<br />

maggior parte dell’Europa liberale.<br />

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