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Untitled - Fondazione Giovanni Agnelli

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degli stati cattolici, fenomeno che «vuole abbagliare e stupire le folle».<br />

Essa ha come messaggio «il trionfo della chiesa cattolica sull’“eresia”<br />

protestante» (Baldner, Buiatti et al., 1988, p. 12). Una cartina attigua<br />

chiarisce visivamente estensione e confini del barocco rispetto alle<br />

confessioni religiose. Si presenta l’immagine di una divisione<br />

dell’Europa fra stati barocchi e stati non barocchi. Perché allora<br />

l’«Europa barocca»? Si intende forse che con il barocco l’Europa è<br />

plasmata a unità? Evidentemente non è questo il caso. Sembra peraltro<br />

che vi sia un’«Europa barocca» circoscritta in opposizione a un’«Europa<br />

non barocca». Ciò che precedentemente, nella caratterizzazione politica<br />

attraverso la categoria «monarchia» si doveva considerare come un tutto,<br />

ora è scomposta in due metà, chiamate entrambe allo stesso modo<br />

«Europa». Se nel primo caso «Europa» designava un tutto, ora il<br />

medesimo termine indica una parte o più parti del tutto precedenti.<br />

Nel volume di Magnard la presentazione del barocco è simile;<br />

tuttavia, rispetto a Belin qui è più forte la sottolineatura del peculiare<br />

ruolo della Francia nella scoperta dell’arte classica (Bernard e Roche,<br />

1987):<br />

L’arte barocca trionfa in Europa nel secolo XVII. Si sviluppa nei paesi<br />

della Controriforma cattolica in reazione allo stile del Rinascimento. Esso<br />

lavora sul fascino del lusso, il sovraccarico decorativo, le cerimonie fastose per<br />

toccare la sensibilità dei fedeli e trattenerli all’interno della chiesa cattolica...<br />

In Francia, in opposizione agli eccessi del barocco, viene a crearsi un<br />

nuovo clima: l’artista vuole esprimere i propri sentimenti con sobrietà,<br />

moderazione... Il gusto classico si diffonde dalla Francia a gran parte<br />

dell’Europa, soprattutto nelle corti dei principi, ma il barocco domina fino<br />

alla metà del secolo XVIII.<br />

Lo schema «Europa barocca» – «Europa non barocca» in Magnard è<br />

quindi inteso, ben più che in Belin, in modo dinamico, secondo le<br />

categorie di movimento e contromovimento. Anche qui l’Europa è<br />

intesa a partire dalle sue diverse parti costituisce. Nel volume di Hatier,<br />

infine, nella discussione del barocco il riferimento europeo è a prima<br />

vista presente in scarsa misura (Brignon, 1988, p. 34):<br />

L’arte barocca cerca di ricreare la vita e quindi il movimento, la luce, la<br />

sensibilità, l’immaginazione, l’illusione, la libertà. È un’arte essenzialmente<br />

urbana destinata ad abbellire la vita nella società.<br />

Mancano accenni alla dimensione politico-religiosa del barocco;<br />

sono invece chiaramente rilevati gli aspetti artistici. Senza dubbio gli<br />

autori di Hatier rinunciano, a differenza di quelli di Belin e Magnard,<br />

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