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Untitled - Fondazione Giovanni Agnelli

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sto punto gli autori. La risposta è negativa: anche se per «tradizione<br />

storica e geografica» la Russia fa parte dell’Europa, «ormai si tratta di<br />

una grande potenza decisamente esterna e diversa dall’Europa», quindi<br />

«anche i confini fra Europa e Asia, che passano sul suo territorio, sono<br />

sempre meno importanti, perché dovrebbero dividere una popolazione<br />

che, pur essendo formata da molte nazionalità, appartiene a uno stato<br />

politicamente molto compatto» (Ardemagni, Mambretti e Silvera, 1990,<br />

p. 37).<br />

Quest’ultima affermazione, in un testo aggiornato nel 1990, come ci<br />

informa una nota editoriale sul retro del frontespizio, sembra già<br />

superata; a parte ciò, i criteri su cui si fonda questa esclusione<br />

dell’Unione Sovietica dell’Europa sono poco chiari. Alla base c’è uno<br />

scivolamento della Russia verso l’Unione Sovietica, cioè verso una<br />

dimensione extraeuropea, determinato dallo sviluppo economico delle<br />

regioni al di là degli Urali e dall’esistenza di un forte stato plurietnico ed<br />

esteso su due continenti. Questi due elementi, avvenuti in epoca<br />

recente, non solo risucchiano la Russia contemporanea,<br />

«tradizionalmente» europea, verso l’Asia, ma finiscono anche per<br />

influenzare la sua collocazione nel passato: infatti, scrivono gli autori,<br />

come per giustificare l’esclusione della Russia contemporanea<br />

dall’Europa, essa è sempre stata alla periferia dell’Europa. La ragione di<br />

tale esclusione rimane un mistero, tanto maggiore in quanto si afferma<br />

nello stesso brano che i russi sono «indubbiamente» un popolo europeo.<br />

Sostanzialmente, comunque, si può dire che qui la dimensione statuale<br />

prevale su quella geografica e culturale.<br />

Coerentemente con la loro impostazione, gli autori escludono perciò<br />

da questo secondo volume la trattazione dell’Unione Sovietica<br />

spostandola al terzo. Anche molte cartine contenute nell’atlante allegato<br />

al secondo volume escludono l’Unione Sovietica. C’è da aspettarsi,<br />

comunque, di trovare nel secondo volume le tre repubbliche baltiche,<br />

divenute indipendenti, in una prossima edizione di questo manuale. A<br />

oriente, insomma, si continua a entrare e a uscire dall’Europa, secondo il<br />

mutare degli eventi politici.<br />

La problematica dell’identità culturale e non geografica del continente<br />

Europa è presente, come si è detto, in quasi tutti i manuali di<br />

geografia, anche se è affrontata in modi molto diversi. Scegliendo fra i<br />

testi pubblicati negli ultimi anni dalle più importanti case editrici<br />

scolastiche, senza più seguire l’ultima classifica delle adozioni, esaminiamo<br />

intanto l’edizione del 1983 de Il nuovo libro Garzanti della<br />

Geografia, opera di un collettivo di autori, in cui il problema<br />

dell’identità europea viene introdotto con una frase suggestiva: «In un<br />

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