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Untitled - Fondazione Giovanni Agnelli

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ne civica – ad esempio, fra quelli presi in esame per la presente ricerca, il<br />

Brancati, il Caocci e il Calvani-Giardina (sulla storia e sulle condizioni<br />

attuali dell’insegnamento dell’educazione civica si vedano i saggi di<br />

Guarracino, 1987, pp. 80-87, e di Zanelli, 5, II, pp. 150-57). Negli ultimi<br />

anni, in ogni modo, l’autonomia dell’educazione civica si starebbe<br />

rapidamente sviluppando, secondo i dati raccolti dalle case editrici<br />

scolastiche: nell’anno scolastico 1990-91 oltre il 60 per cento delle classi<br />

avrebbe adottato il relativo manuale. Il programma prevede uno studio<br />

delle forme della vita politica e sociale con un costante riferimento alla<br />

costituzione italiana, e colloca solo alla fine del terzo anno i «principi e<br />

organismi della cooperazione europea e internazionale» (Laporta e<br />

Margiotta, 1979, p. 217). All’interno di tutti i programmi ministeriali per<br />

la scuola media dell’obbligo questo è l’unico riferimento esplicito alle<br />

tematiche dell’Europa unita.<br />

I programmi ministeriali, dunque, non dicono quasi nulla su quale<br />

immagine dell’Europa debbono ricevere gli studenti italiani. Gli autori<br />

dei manuali hanno pertanto una grande libertà di iniziativa, il che rende<br />

particolarmente interessante l’esame delle divergenze cosi come delle<br />

somiglianze Per quanto riguarda i manuali da analizzare, ho scelto i<br />

manuali oggi più largamente adottati per le tre materie. Ho fatto qualche<br />

eccezione per la geografia, prendendo in esame anche qualche manuale<br />

oggi meno diffuso ma culturalmente significativo. Va qui ricordato che<br />

gli insegnanti hanno piena libertà nell’adozione dei manuali, sicché le tre<br />

fonti dalle quali gli studenti ricevono un’informazione sull’Europa sono<br />

combinate, nella pratica didattica, nel modo più vario.<br />

Inizierò l’esposizione dei risultati della ricerca con la geografia per<br />

poi passare alla storia e concludere con l’educazione civica con l’intento<br />

di ricostruire un percorso didattico, ipotetico ma certamente piuttosto<br />

frequente, attraverso il quale gli studenti fanno conoscenza delle<br />

tematiche europee.<br />

3. I manuali di geografia e l’identità europea<br />

La geografia occupa il primo posto in questa analisi perché molti<br />

autori dei manuali di geografia richiamano l’attenzione, fin dalle prime<br />

pagine del secondo volume, su un tema che apparentemente ha poco a<br />

che fare con la geografia: quello dell’identità culturale dell’Europa. La<br />

rilevanza didattica di questo tema è notevole, anche perché gli studenti<br />

lo incontrano all’inizio del secondo anno, quando dell’Europa<br />

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