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Untitled - Fondazione Giovanni Agnelli

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guenza negativa della scoperta dell’America. Alla fine del capitolo XV,<br />

infatti, Caocci dedica un’ampia scheda alla tratta dei negri, che definisce<br />

«un grave passo indietro nel cammino della civiltà» (Caocci, vol. II, 1990, p.<br />

254). Caocci ribadisce fra l’altro che la pratica medioevale della tratta dei<br />

negri da parte degli arabi non costituisce un’attenuante per gli europei<br />

«giacché quel triste fenomeno con gli Arabi non assunse le drammatiche<br />

proporzioni che ebbe quando i negri vennero trasportati dagli Europei<br />

al di là dell’Atlantico» (Caocci, vol. II, 1990, p. 253). Caocci segue poi la<br />

storia della schiavitù fino ai giorni nostri osservando che essa esiste<br />

tuttora, seppure sporadicamente. A questo tema concede molta<br />

attenzione anche Brancati, sia nel secondo volume (Brancati, vol. II,<br />

1988, pp. 222-23; 421-24; 444-45) sia nel terzo, in cui si trova un’intera<br />

sezione dei materiali di lavoro intitolata Schiavitù e razzismo dall’età<br />

moderna all’età contemporanea (Brancati, vol. III, 1988, pp. 507-16). Minore<br />

rilievo assume la tratta dei negri nel Calvani-Giardina (vol. II, 1987, p.<br />

311) e nel manuale delle Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori<br />

(Aa.Vv., vol. II, 1987, pp. 242-43, 265), mentre è in posizione quasi<br />

marginale nel Cartiglia, che le dedica l’illustrazione di una nave negriera<br />

(Cartiglia, vol. II, 1989, pp. 326-27) e un brano di Alexis de Tocqueville<br />

(Cartiglia, vol. II, 1989, pp. 353-54), fra i documenti relativi al capitolo<br />

in cui parla della formazione degli Stati Uniti d’America: un brano<br />

interessante e ben commentato, ma che dipinge forzatamente un quadro<br />

parziale della questione.<br />

Con l’età moderna si verifica anche un altro evento significativo della<br />

storia europea, la nascita dell’idea di Europa. A dire il vero l’evento<br />

sfuggirebbe al lettore, se non fosse per il Caocci: gli altri manuali, infatti,<br />

lo ignorano, a parte il fuggevole accenno, già segnalato, nel manuale di<br />

Cartiglia, dove parla del nascere degli stati nazionali sulle rovine<br />

dell’universalismo medievale. Caocci invece vi dedica una delle sue<br />

schede europeistiche, nella quale parla di Machiavelli e di Erasmo: il<br />

primo identificò nella monarchia «temperata» dai nobili il sistema<br />

politico caratteristico degli stati europei che li distingueva dall’impero<br />

turco, mentre Erasmo propose l’istituzione di una corte internazionale,<br />

che Caocci considera antesignana dell’odierna Corte Internazionale di<br />

Giustizia dell’Aja, nonché la creazione di uno Stato Universale (Caocci,<br />

vol. II, 1990, pp. 231-32).<br />

Più avanti Caocci non manca di fare il punto anche sull’evoluzione<br />

dell’idea di Europa nei secoli XVII e XVIII, in una scheda in cui ricorda<br />

Sully per il progetto di formare una grande coalizione militare di<br />

stati europei in funzione antiaustriaca e antispagnola, coalizione<br />

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