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Untitled - Fondazione Giovanni Agnelli

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tare se non da un punto di vista europeo e che tuttavia mostrano i due<br />

aspetti della molteplicità europea. Accanto alla lotta per il predominio<br />

militare in Europa, altre forme meno cruente di conflitto, come il predominio<br />

economico, svolgono soltanto una funzione subordinata.<br />

Dopo che l’equilibrio europeo delle potenze del XVII e XVIII secolo<br />

viene esposto mediante la giustapposizione delle singole storie nazionali,<br />

Napoleone per primo inaugura lo scontro sul piano della politica<br />

di potenza a livello europeo. Mentre la rivalità tra le nazioni europee<br />

in tutti i manuali sfocia convenzionalmente nella prima guerra<br />

mondiale, le mira di sovranità di Napoleone sono formulate chiaramente<br />

solo in Tempora. Geschichte und Geschehen. Nel capitolo L’imperatore<br />

Napoleone in lotta per il dominio sull’Europa si legge come introduzione<br />

(Alter, Hartig et al., vol. III, 1988, p. 82):<br />

La politica di Napoleone era volta all’assoggettamento del continente<br />

europeo. Non si trattava più soltanto della questione della vittoria dei<br />

principi della rivoluzione sull’antico ordinamento assolutistico. Si trattava<br />

del predominio francese. L’Inghilterra, la più interessata al mantenimento<br />

dell’equilibrio delle potenze, fu quella che più si oppose all’aspirazione di<br />

Napoleone, creando e favorendo coalizioni tra potenze europee, in modo<br />

analogo a cent’anni prima in opposizione a Luigi XIV. Quale principio –<br />

predominio o equilibrio – si sarebbe imposto e avrebbe determinato<br />

l’Europa del secolo XIX?<br />

Da parte degli studenti non vi è bisogno di uno sforzo particolare per<br />

rispondere a tale domanda (Alter, Hartig et al., vol. III, 1988, p. 82):<br />

Napoleone, ambizioso e privo di scrupoli, aspirava al dominio<br />

sull’Europa. A questa politica si oppose l’Inghilterra che voleva mantenere<br />

sul continente europeo l’equilibrio delle potenze per poter perseguire la sua<br />

politica coloniale imperialistica.<br />

Accanto a questa interpretazione tradizionale del tema di politica<br />

estera per cosi dire classico, in Geschichte in vien Bänden (Zuber e<br />

Holzbauer, vol. III, 1985, p. 82) si trova un’impostazione meno personalistica<br />

che mette maggiormente in risalto la prospettiva francese: «la<br />

rivoluzione francese ha distrutto l’equilibrio politico in Europa». La<br />

necessità di una guida politica quale giustificazione della pretesa di<br />

predominio è sottolineata dall’autore di Zeiten und Menschen (Görlitz e<br />

Immisch, vol. III, 1983, p. 40); qui, come in Unsere Geschichte, sono<br />

inoltre messi in primo piano i tentativi di difesa delle altre potenze europee<br />

e le conseguenze dell’egemonia francese, specialmente sulla<br />

Prussia. La prospettiva nazionale, quindi, ritorna più forte.<br />

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