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Untitled - Fondazione Giovanni Agnelli

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1 Miguel de Unamuno, caposcuola di pensiero nel periodo antecedente all’ascesa al potere di<br />

Franco e rettore dell’Università di Salamanca, colse nella scarsa disposizione degli spagnoli per la<br />

razionalità, la scienza e la metafisica una «mentalità non europea». In La Espanã Moderna dell’aprile<br />

1907 scriveva (Unamuno, 1907, p. 16): «In ciascuno di noi è nascosto uno scettico fanatico, un<br />

africano colto».<br />

2 Oltre che al volume del 1949 La relaciones de Espãna a la Providencia Divina (sic) di Ernesto<br />

Gimenez Caballero, il riferimento è al discorso tenuto a Berlino nel 1964 dal ministro degli esteri<br />

Castiella, che parimenti ricorse a simili paragoni; si veda anche Deitrich Briesemeister, «Die iberische<br />

Halbinsel» [La penisola iberica] in Aus Politik und Zeitgeschichte, supplemento a Das Parlament, VIII, 1986,<br />

p. 21.<br />

3 In Spagna non vi è per la, scuola nessun manuale di storia «puro», in quanto la materia ― nel<br />

senso della scuola francese degli Annales – è insegnata nell’ambito della disciplina «Ciencias Sociales»<br />

accanto a geografia, politica, religione e sociologia. In molti volumi c’è poi una breve sezione<br />

dedicata all’etica, che però va considerata come un ambito distinto. Le quattro edizioni spagnole di<br />

manuali di storia e geografia qui considerate sono state scelte perché già nel 1981, in un’analisi spagnola<br />

dei manuali scolastici («Analisis de los libros de texto de B.U.B.» in Bolletin de la Real Sociedad<br />

Geografica, CXII, 1981, p. 104), erano state segnalate per la loro ampia diffusione. Anche in seguito, nel<br />

1989-90, sono state indicate dalla Federacion de Gremios de Editores de Espana come i manuali<br />

scolastici di storia e geografia con la tiratura più alta: le quattro edizioni sono tuttora (1992) adottate.<br />

Per l’esperto spagnolo di didattica della storia J. A. Alvarez Osés, i manuali di storia oggetto della<br />

nostra ricerca costituiscono i libri di testo più diffusi in Spagna delle case editrici Anaya e Vicens<br />

Vives. Attualmente nella scuola spagnola sono adottati oltre venticinque manuali di storia<br />

differenti;si veda José Antonio Alvarez Osés, Zur Situation des Geschichtsdidaktik in Spanien [La<br />

situazione della didattica della storia in Spagna], Zurigo, 1989.<br />

4La Ley Organica de Ordenacion general del Sistema educativo (Logse), ora in preparazione, prenderà in ogni<br />

caso in considerazione le richieste qui accennate. L’orientamento al contesto internazionale e ai<br />

particolari rapporti della Spagna con l’Europa sono in corso di prescrizione sul piano amministrativo.<br />

Allo stesso modo non è dimenticata la posizione particolare della Spagna nell’unione ibero-americana;<br />

si veda al riguardo Dominguez J., «Historia e metodologia» parte I in Boletin del Ministerio de Educación<br />

y Ciencia, 12, 1990; e in particolare la parte II in Boletin del Ministerio de Educación y Ciencia, 2, 1991, pp.<br />

21-23.<br />

5 In Spagna vi fu partecipazione per pura «fedeltà alla corona»; nel resto d’Europa fu la liberalizzazione<br />

a svolgere una funzione determinante in questo senso.<br />

6 Si tratta più precisamente del castigliano, diffusosi, grazie all’egemonia della Castiglia, quale<br />

lingua principale nella stessa penisola iberica e oggi indicato come «altospagnolo».<br />

7 Si veda al riguardo Bruno Knall e Norbert Wagner, Entwicklungsländer und Weltwirtschaft [Paesi in<br />

via di sviluppo ed economia mondiale], Darmstadt, 1986, p. 36 e segg.<br />

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