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Untitled - Fondazione Giovanni Agnelli

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contemporanea l’Europa non cresce in modo sensibile. L’attuale processo<br />

d’integrazione non spinge gli autori a cambiare le loro prospettive,<br />

a guardare indietro alle tradizione europee, in precedenza comunque<br />

già tematizzate, né a rivolgersi a un futuro che potrebbe esser<br />

condizionato dai fattori attuali di sviluppo. Oggi si rimane per cosi dire<br />

a un’istantanea che riproduce né più né meno le istituzioni e i rapporti<br />

economici europei di fatto esistenti. Due sono i motivi determinanti per<br />

una trattazione del genere dell’Europa.<br />

La necessità per i testi scolastici di ridurre il materiale informativo è<br />

maggiore per le epoche più lontane. Inoltre nel medioevo ha trovato<br />

semplicemente l’avvio il processo di formazione che ha portato agli stati<br />

nazionali di oggi; il paesaggio politico medievale non deve perciò<br />

necessariamente essere descritto nella sua frammentazione in stati.<br />

Molti manuali si chiedono in quale misura l’impero carolingio, che in<br />

modo molto generale è posto all’inizio della storia europea, si sia riallacciato<br />

alle rivendicazioni di potenza mondiale dell’impero romano. Ne<br />

consegue perciò un quadro di analisi spazialmente molto vasto.<br />

In secondo luogo, però, la storiografia dispone di molti più metodi e<br />

risultati per una considerazione complessiva del medioevo che per<br />

quella della storia contemporanea. Qui il riferimento è soprattutto alla<br />

storiografia francese. Il feudalesimo è considerato una struttura sociale<br />

unitaria, nella quale si sviluppano stili e ritmi di vita simili che in fin dei<br />

conti sono rimasti invariati sino alla rivoluzione industriale. Con ciò il<br />

modello dei processi di «lunga durata» (longue durée) si dimostra sul piano<br />

didattico straordinariamente fecondo. In confronto al mondo<br />

premoderno le società moderne sembrano particellizzate, molteplici al<br />

loro interno, in un continuo mutamento che richiede di esser<br />

considerato in sezioni espositive più brevi. In tal modo risulta quasi<br />

completamente elusa la valutazione di quanto i modi di vita, le esperienze<br />

e le aspettative future delle persone che oggi vivono in Francia o<br />

in Germania differiscano da quelli dei loro antenati nel medioevo.<br />

Quanto sia forte per un cittadino europeo d’oggi l’identità comune sul<br />

piano istituzionale o nel comportamento economico e di consumo, se<br />

per lui valgano anche un senso della vita o scopi politici comuni, tutto<br />

ciò è trattato sommariamente o non viene affatto preso in considerazione.<br />

Lo stesso vale anche per il piano culturale. I tempi passati sono<br />

conclusi e molto più facilmente definibili, circoscrivibili e tracciabili dei<br />

processi in cui siamo coinvolti noi stessi.<br />

Gli inizi dell’Europa sono accompagnati da forme culturali che ne<br />

hanno coniato l’immagine e hanno affascinato gli uomini: ciò vale per il<br />

gotico come per il rinascimento o il barocco, le cui espressioni ar-<br />

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