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Untitled - Fondazione Giovanni Agnelli

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sua immagine attuale, del presente che risulta caratterizzato, per le sue<br />

specificità, come un complesso distinto e del futuro che va considerato<br />

tenendo conto del passato e del presente qualunque sia l’indirizzo<br />

istituzionale che potrà contrassegnarlo.<br />

Anche qui è concesso pensare che l’aspetto europeo in questione e<br />

la natura del settore disciplinare si combinino in un orientamento<br />

preciso.<br />

Occorre prima di tutto ricordare che la conoscenza storica, anche<br />

nella forma assunta nel contesto scolastico, non può eludere certe scelte:<br />

in essa persistono gli interrogativi, se non i conflitti, sull’efficacia di<br />

esposizioni particolari che rimandano a casualità frammentarie poco<br />

generalizzabili rispetto a sintesi più vaste, suscettibili di portare a interpretazioni<br />

complessive. In breve, gli insegnanti come gli studiosi si<br />

trovano sempre di fronte a due visioni della storia, l’una prevalentemente<br />

concepita come una somma di storie costrette dal proprio limite<br />

metodologico a rimanere frammentarie, l’altra caratterizzata da analisi<br />

più ampie che rivelerebbero il senso della serie di avvenimenti o di<br />

periodi esaminati.<br />

Il concetto di Europa riporta a tali questioni non solo quando lo si<br />

considera in prospettiva storiografica ma anche quando lo si coglie nelle<br />

accezioni che sono oggetto delle preoccupazioni della comunità e di<br />

altre istituzioni. Da un punto di vista storico, è evidente che l’Europa<br />

può essere tanto la semplice sequenza delle vicende nazionali che si<br />

svolgono in un quadro territoriale quanto le costanti e le convergenze<br />

significative che derivano da tali vicende. Sul piano della costruzione<br />

europea si può ritenere che esista una tendenza simile nella misura in cui<br />

si constatano da un lato sforzi per migliorare negli stati comunitari la<br />

conoscenza reciproca del loro patrimonio storico e culturale – è questo<br />

l’obiettivo, ad esempio, di numerosi seminari per insegnanti organizzati<br />

dal Consiglio d’Europa – e dall’altro esortazioni a far prendere<br />

coscienza delle tendenze comuni che li caratterizzano da lungo tempo e<br />

che costituiscono la base dei valori europei da promuovere. Nel primo<br />

caso gli stati membri sono in qualche modo lasciati nella loro singolarità<br />

e nella loro dispersione mentre nel secondo vengono considerati vettori<br />

di significati radicati nel passato che manifestano le loro convergenze<br />

nel corso dei secoli.<br />

Questa è la ragione per cui, riguardo gli insegnamenti sul piano storiografico<br />

ai quali l’Europa può dar luogo, ci si trova a distinguere due<br />

indirizzi: uno consisterà nel presentare la serie di vicende appartenenti a<br />

un medesimo contesto storico come contrassegnato da una forte<br />

contingenza e delimitato più per convenzione e per comodità che per<br />

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