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Untitled - Fondazione Giovanni Agnelli

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ca procede tenendo conto di fattori sociologici, geografici, economici,<br />

religiosi e culturali. Questo approccio si colloca nella tradizione della<br />

scuola delle Annales, accettata in Spagna dalla cultura storica già prima<br />

della fine del franchismo e, a partire dal 1975, anche come concezione<br />

didattica moderna, con un’influenza sempre maggiore nella scuola e<br />

nell’insegnamento.<br />

La storia nazionale spagnola sta arretrando rispetto a quella europea<br />

e internazionale (ciò vale anche in rapporto ai manuali precedenti); a<br />

essa è oggi dedicato meno spazio di un tempo. A dire il vero, la storia<br />

spagnola rimane quella in cui si addentra la riflessione, mentre gli altri<br />

ambiti tematici, cioè quelli europei, sono spesso trattati<br />

superficialmente: ciò vale soprattutto per la presentazione della storia<br />

delle altre nazioni europee. Spesso sono offerti quadri d’insieme<br />

internazionali, che però vengono per lo più messi in relazione alla storia<br />

nazionale spagnola: con le parole dello studioso spagnolo Julian Marias,<br />

dell’immagine che gli spagnoli hanno dell’Europa si può dire che «la<br />

Spagna è la Plaza Mayor dell’ispanità come della riflessione sull’Europa».<br />

Nel complesso è riconoscibile un forte interesse verso l’Europa occidentale,<br />

mentre la storia dell’Europa orientale è trattata di rado.<br />

Fin dall’inizio dell’alto medioevo si parla di «civiltà occidentale».<br />

Nelle invasioni barbariche è ravvisata l’origine degli stati occidentali di<br />

oggi e della «civiltà occidentale» (Nuevo País, vol. I, 1985, p. 219):<br />

Da questo movimento di culture sorsero lentamente i nuovi paesi che<br />

oggi costituiscono l’Europa occidentale, come Francia, Inghilterra, Italia...<br />

In essi cominciò a svilupparsi una nuova civiltà, che oggi è la nostra e che<br />

conosciamo col nome di civiltà occidentale.<br />

Nell’insieme si attribuisce poco valore alla prosecuzione della tradizione<br />

dell’impero romano, ciò che invece sarebbe stato essenziale per<br />

spiegare la nascita dell’Europa. Non è neppure considerata la Francia di<br />

Carlo Magno, il «padre dell’Europa», che viene menzionato una volta<br />

sola come famoso re dei franchi (Nuevo País, vol. I, 1985, p. 242). Sin<br />

dall’inizio, inoltre, il concetto d’Europa è circoscritto all’Europa<br />

occidentale e rimane tale per tutta l’opera. Il consueto concetto<br />

d’Europa è geograficamente limitato dagli Urali. Ciò risulta chiaramente<br />

più volte, ad esempio anche quando si parla della minaccia degli unni da<br />

est. Gli unni sono considerati una causa delle invasioni barbariche.<br />

Viene detto che si sono spinti fino al centro dell’Europa e che<br />

Attila, loro sovrano, si è stabilito nelle pianure d’Ungheria, vicino al<br />

Danubio, costituendo una minaccia per tutti (Nuevo País, vol. I,<br />

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