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Untitled - Fondazione Giovanni Agnelli

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e. del 1991 esso è vincolante per la scuola elementare e a poco a poco<br />

sarà applicato a tutti i livelli d’istruzione. L’esame finale della scuola<br />

secondaria di primo grado è previsto in conformità al curriculum nazionale<br />

a partire dal 1994 (si veda Bridgehouse e Moon, 1990).<br />

Già nella fase di discussione della nuova legge per l’istruzione si<br />

delineò una molteplicità di interessi. Per il governo due erano gli<br />

obiettivi: il primo consisteva nella costituzione di un sistema scolastico<br />

omogeneo con livelli qualitativi chiaramente definiti. Senza<br />

interrompere la tradizione inglese della molteplicità dei programmi, si<br />

doveva costituire un sistema che producesse un apprendimento<br />

omogeneo, come in Francia, e prove di rendimento, come in Germania.<br />

Cosi il curriculum nazionale non metteva in dubbio il passaggio, consueto<br />

in Inghilterra, attraverso il sistema scolastico per classi d’età, bensì si<br />

concentrava nel definire, rispettivamente per ogni classe d’età, i livelli<br />

qualitativi specifici dell’insegnamento. Il secondo obiettivo è ancora più<br />

importante per la disciplina storica e per il suo futuro: la storia, dopo<br />

decenni in cui era stata considerata materia facoltativa, sembrava in<br />

procinto di venir soppiantata già nella scuola secondaria di primo grado<br />

da nuove materie come sociologia, amministrazione aziendale e<br />

informatica, per cui il curriculum nazionale ne fece una materia<br />

obbligatoria. Originariamente la storia doveva essere seguita e portata a<br />

termine con un esame da tutti gli studenti fino alla decima classe, cioè<br />

da tutti gli studenti della quinta classe della scuola secondaria, tuttavia il<br />

ministro della Pubblica istruzione nel gennaio 1991 stabili che gli<br />

studenti ancora prima del corso Gcse, quindi all’età di quattordici anni,<br />

potessero scegliere l’insegnamento della storia.<br />

Non appena la disciplina storica come materia scolastica passò da<br />

una posizione marginale a una posizione centrale nel programma scolastico,<br />

si moltiplicarono le richieste – soprattutto da parte del governo<br />

– che l’insegnamento comunicasse in sostanza la storia inglese e una<br />

comprensione dei mutamenti del proprio paese nel secolo XIX e in<br />

particolar modo a partire dagli anni settanta. Per Keith Joseph, che<br />

durante la sua carica di ministro della Pubblica istruzione accompagnò la<br />

fase iniziale della discussione del curriculum nazionale, il riferimento alla<br />

storia inglese doveva servire come strumento d’integrazione<br />

nell’Inghilterra multiculturale: i nuovi cittadini di origine non britannica<br />

e gli immigrati da altri paesi dovevano crescere con una prospettiva<br />

nazional-britannica (Joseph, 1984, pp. 10-12).<br />

Il ministro in carica al momento dell’approvazione della legge nel<br />

1991, Kenneth Clarke, vuole invece garantire che l’insegnamento della<br />

storia mostri agli studenti i modi nei quali, nel dopoguerra, sia cam-<br />

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