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Untitled - Fondazione Giovanni Agnelli

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nazionale, di quella europea e di quella del resto del mondo (si veda<br />

l’Appendice II, cui si rimanda anche per l’esposizione dei criteri di<br />

classificazione). L’Italia è complessivamente più presente nel terzo volume<br />

che nel secondo, a causa del particolare spazio richiesto dalla<br />

trattazione del risorgimento e dell’unità d’Italia e poi, per la storia più<br />

recente, da quella del fascismo e del secondo dopoguerra. Cosi nel terzo<br />

volume sia ha la massima presenza della storia d’Italia nel Brancati, con<br />

il 56 per cento della parte dedicata al testo e il 42 di quella dedicata al<br />

materiale di lavoro, seguito dal Caocci (47 per cento del teste? e 50 delle<br />

fonti storiche), mentre negli altri manuali si scende fino ad un minimo<br />

del 29 per cento nel Cartiglia. Nel secondo volume è ancora il Cartiglia a<br />

registrare, con il 12 per cento, la minima presenza della storia italiana,<br />

mentre in testa alla classifica si trova il Caocci (29 per cento del testo e<br />

28 delle fonti storiche).<br />

L’Europa riceve il massimo dell’attenzione, per quanto riguarda il<br />

secondo volume, dal manuale delle Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori,<br />

con 1’80 per cento, mentre gli altri manuali si collocano fra il 78<br />

e il 59 per cento. Anche per quanto riguarda il terzo volume il primo<br />

posto è mantenuto dal manuale delle Edizioni Scolastiche Bruno<br />

Mondadori, con il 55 per cento, seguito dal Cartiglia con il 51 e poi dagli<br />

altri, compresi in una fascia fra il 45 e il 28 per cento.<br />

Il resto del mondo, come si vede, risulta assai sacrificato. Nel secondo<br />

volume esso riceve un’attenzione minima da parte del Brancati (5 per<br />

cento del testo e 7 del materiale di lavoro) e del manuale delle Edizioni<br />

Scolastiche Bruno Mondadori (5 per cento), ma gli altri manuali non<br />

toccano quote molto superiori: il massimo infatti è toccato dal Caocci<br />

con il 12 per cento del testo e l’11 delle fonti storiche 13 . Nel terzo<br />

volume il peso percentuale del resto del mondo cresce, anche per la<br />

presenza degli Stati Uniti e, nel secondo dopoguerra, dell’Unione<br />

Sovietica: in cima alla classifica c’è il Calvani-Giardina (23 per cento),<br />

subito seguito dal Caocci (22 per cento del testo e 13 delle fonti<br />

storiche) e dal Cartiglia (20 per cento). Più staccato il manuale delle<br />

Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori (9 per cento). Il Brancati occupa<br />

una posizione anomala, perché presenta un 7 per cento, cioè il minimo,<br />

nel testo, bilanciato da un 25 per cento nella sezione dei materiali di<br />

lavoro.<br />

In conclusione si deve dire che la scuola media dell’obbligo italiana<br />

soddisfa i voti espressi dal Consiglio d’Europa e dagli organi di governo<br />

della comunità europea a proposito della diffusione attraverso l’insegnamento<br />

della coscienza europea. Anzi, tali auspici appaiono ampiamente<br />

superati: infatti la dimensione della storia nazionale – consi-<br />

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