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Untitled - Fondazione Giovanni Agnelli

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Appendice<br />

Schede sull’idea di Europa<br />

Alberto Caocci, Conoscere per capire la storia<br />

Volume II<br />

L’«idea di Europa» nel Medio Evo (Caocci, vol. II, 1990, pp. 33-34):<br />

Ad Aquisgrana, che fu la capitale prediletta da Carlo Magno, si tennero i più<br />

importanti Campi di Maggio (assemblee militari) del Sacro Romano Impero e ben 17<br />

Diete (assemblee politiche) dell’Impero Germanico; vi furono incoronati, inoltre,<br />

numerosi sovrani francesi e tutti gli imperatori tedeschi fino al ‘500. Sempre nell’antica<br />

capitale carolingia, infine, nel 1668 e nel 1748 vennero firmati tra le potenze europee<br />

due trattati di pace estremamente importanti per la storia del nostro continente.<br />

La città, che oggi si chiama Aachen e fa parte della Repubblica Federale Tedesca,<br />

ha istituito il Premio Carlomagno, da assegnarsi periodicamente all’uomo politico<br />

che si sia maggiormente distinto per la sua opera in favore dell’unificazione europea.<br />

Queste «nozioni» non hanno lo scopo di appesantire il vostro studio, ma vi<br />

vengono proposte per un motivo ben preciso: esse, infatti, dimostrano come gli<br />

europei non abbiano dimenticato che con Carlo Magno l’Europa iniziò a ritrovare<br />

l’unità perduta col crollo dell’Impero Romano.<br />

Diciamo subito che non si trattava certo di un’unità politica: infatti dalle rovine del<br />

Sacro Romano Impero erano emersi numerosi Stati (troppi, anzi: oggi sono ben 34)<br />

che nel corso di secoli, fino a pochi decenni fa, non fecero che dilaniarsi a vicenda in<br />

una serie interminabile di guerre fratricide; l’unità realizzata da Carlo Magno, inoltre, fu<br />

conseguita con la forza delle armi e gli Europei si videro obbligati ad accettarla<br />

«dall’alto». Oggi, come sapete, si cerca di ottenere lo stesso risultato, ma procedendo<br />

«dal basso», ossia attraverso la libera espressione della volontà popolare: l’esempio più<br />

recente, nel 1979, è stata l’elezione, a suffragio universale, del primo «vero»<br />

Parlamento Europeo. Eppure, Carlo Magno è stato chiamato Pater Europae (il<br />

Padre dell’Europa), e a giusta ragione.<br />

Infatti, anche se falli nel tentativo di unificarla politicamente, l’imperatore franco<br />

«formò» l’Europa moderna, nel senso che diede agli abitanti del suo impero un’«idea di<br />

Europa», la consapevolezza di essere europei e la certezza che, al di sopra delle<br />

divisioni e dei contrasti «nazionali», c’era qualcosa di più saldo e di più durevole ad<br />

unificarli: un comune ideale religioso e una comune civiltà. Con Carlo Magno, dunque,<br />

cominciò a prendere forma quella «mentalità» europea che oggi ci spinge a tradurre in<br />

termini «politici» quel «sentimento» di unità creato dall’imperatore.<br />

Al tempo di Carlo Magno, e cosi durante la maggior parte del Medio Evo,<br />

l’«idea di Europa» coincise grosso modo con quella della Cristianità, ed europei si<br />

sentirono i popoli di civiltà latino-germanica, unificati politicamente da un unico<br />

impero e, spiritualmente, dalla comune religione cristiana, rappresentata dalla<br />

figura del Pontefice. Un ideale unitario, dunque, che si fondava non tanto<br />

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