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Untitled - Fondazione Giovanni Agnelli

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lizzata attraverso la comprensione, da parte dei cittadini, della vita politica,<br />

sociale e culturale egli altri Stati membri... l’insegnamento della<br />

dimensione europea costituisce di conseguenza parte integrante<br />

dell’educazione dei futuri cittadini d’Europa» (Di Tullio, 1989, p. 89).<br />

Nel preambolo di questo documento si citano, fra le precedenti prese di<br />

posizione comunitarie in materia, quelle particolarmente chiare del<br />

Consiglio europeo, che nel 1983 e nel 1984 ha «sottolineato la necessità<br />

di migliorare il livello di conoscenza degli altri Stati membri della<br />

Comunità e della storia e cultura europea in modo da promuovere una<br />

coscienza europea, nonché l’opportunità di rafforzare e promuovere<br />

l’identità e l’immagine dell’Europa, sia presso i propri concittadini sia<br />

nel mondo» 1 . Tutte queste iniziative e queste sollecitazioni sono state<br />

recepite dai paesi membri della comunità europea, con effetti diversi sui<br />

programmi e sui manuali a seconda dei vari sistemi scolastici 2 .<br />

Nelle pagine seguenti esaminerò il caso della scuola italiana. Limiterò<br />

il campo di indagine alla scuola media dell’obbligo che, utilizzando la<br />

medesima struttura didattica per tutti gli studenti dagli undici ai<br />

quattordici anni, è particolarmente significativa dal punto di vista della<br />

formazione dei cittadini. Inoltre mi limiterò all’esame dei soli libri di<br />

testo, tralasciando tutte le altre forme di didattica extracurricolari legate<br />

alle tematiche europeistiche, come ad esempio la Giornata europea della<br />

scuola o il concorso «I giovani incontrano l’Europa» 3 . I manuali infatti<br />

rappresentano comunque la base dell’attuale attività scolastica e<br />

consentono inoltre un confronto con altri paesi.<br />

2. Che cosa prevedono i programmi ministeriali italiani<br />

Lo studente italiano della scuola media dell’obbligo viene a contatto<br />

con la tematica dell’Europa e dell’europeismo attraverso tre materie: la<br />

storia, l’educazione civica e la geografia. A queste tre materie, insegnate<br />

da uno stesso professore, vengono assegnate complessivamente<br />

quattro ore settimanali nei primi due anni e cinque nel terzo (Fadiga<br />

Zanatta, 1978, p. 30). Prima di esaminare i contenuti dei vari manuali,<br />

è necessario vedere che cosa prevedono i programmi ministeriali per<br />

queste materie: fin da una prima lettura si rileva come i programmi<br />

italiani, rispetto a quelli di altri paesi europei, si soffermano<br />

sull’aspetto metodologico e sulle finalità culturali generali<br />

dell’insegnamento delle varie materie ma non entrano nel dettaglio<br />

dei contenuti. Invano dunque si cercherebbe in questi programmi un<br />

riferimento specifico e puntuale a tematiche europeistiche. Il programma di<br />

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