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Untitled - Fondazione Giovanni Agnelli

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Belin (Knafou, Zanghellini et al., 1988) richiama piuttosto l’attenzione<br />

alla difficoltà di trovare una definizione precisa ponendo, sin<br />

dall’apertura del manuale, l’una accanto all’altra due concezioni dell’Europa:<br />

un’«analisi classica», che giunge fino agli Urali, e una «visione<br />

allargata dell’Europa» che potrebbe comprendere la Turchia, i paesi<br />

dell’Unione Sovietica «nella totalità necessaria del suo territorio» (sic),<br />

Israele, i restanti nove stati non europei dell’area mediterranea – dal<br />

Marocco fino alla Siria – e infine la Groenlandia (estratto da un articolo<br />

di Jean-Paul Ferrier, agosto 1987); un simile confronto poggia sulla<br />

convinzione che sia poco appropriato a dare agli studenti conoscenze<br />

geografiche più sicure, dato che il concetto d’Europa in questa<br />

presentazione segue due punti di vista del tutto differenti.<br />

Tali scostamenti si ritrovano di conseguenza anche nelle cifre riguardanti<br />

la popolazione. Hachette (Martin, Desplanques et al., 1988) e<br />

Hatier (Martin, 1988) partono da 700 milioni di europei, Belin (Knafou,<br />

Zanghellini et al.,1988) indica la cifra di soli 498 milioni, ma nella cartina<br />

«L’Europa, densità della popolazione e grandi agglomerati» include<br />

l’Unione Sovietica fino a Mosca; Nathan (Hugonie, Chapeau e Batrel,<br />

1988) riporta addirittura tre diverse cifre: nella prefazione viene<br />

ricordata l’appartenenza di 322 milioni di europei alla comunità dei<br />

dodici, poi vengono citate le cifre di 690 milioni e di 493 milioni,<br />

rispettivamente compresa o esclusa la Repubblica russa. Il numero degli<br />

stati varia parimenti fra i trentadue e i trentacinque.<br />

2.2. Relazioni economiche<br />

Naturalmente in tutti i volumi è sottolineata la divisione tra paesi<br />

della Cee e paesi del Comecon ed entrambi i sistemi economici sono<br />

oggetto d’analisi. In nessun libro però, in questo contesto, è citata l’Efta<br />

(Associazione europea di libero scambio): tale sigla si trova soltanto a<br />

margine di alcune cartine geografiche come legenda e senza alcuna<br />

spiegazione (Hugonie, Chapeau e Batrel, 1988; Martin, 1988); una breve<br />

definizione è offerta nel volume di Belin (Knafou, Zanghellini et al.,<br />

1988), mentre in quello di Hachette (Martin, Desplanques et al., 1988)<br />

manca ogni riferimento.<br />

Le due grandi comunità economiche nell’area europea, la Cee e il<br />

Comecon, sono trattate secondo il programma ministeriale, insieme in<br />

un’unità didattica a parte, indipendentemente dai rispettivi stati membri.<br />

Nella trattazione delle singole nazioni, certo, qua e là si accenna ai<br />

sistemi economici ai quali appartengono, tuttavia il contesto economico<br />

comune non è desumibile attraverso di essi.<br />

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