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Untitled - Fondazione Giovanni Agnelli

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della concezione del mondo portato dall’astronomia sono elementi<br />

strutturali fondamentali che fanno nuovamente dell’Europa un’unità<br />

culturale.<br />

Alle opere classiche di Leonardo da Vinci o Gutenberg, presentate<br />

quali conquiste della nuova epoca, si affianca in alcuni casi – in una<br />

certa misura come novità tematiche – la storia del senso e della misurazione<br />

del tempo. A dire il vero non viene facilitata allo studente la<br />

comprensione del progresso razionale connesso all’introduzione e alla<br />

diffusione di nuove tecniche di misurazione del tempo: non si può intendere<br />

adeguatamente il significato dell’affermazione secondo cui «fino<br />

al Trecento non esistevano orologi a lancetta» soltanto sulla base<br />

dell’indicazione che prima del XIV secolo erano stati inventati «in Europa<br />

gli orologi a ruote e contrappesi» (Bemlochner, Furth et al., vol. II,<br />

1987, p. 125); né l’attribuzione dell’invenzione dell’orologio da tasca da<br />

parte di Peter Henlein (Zuber e Holzbauer, vol. II, 1985, p. 131;<br />

Bernlochner, Furth et al., vol. II, 1987, p. 124; Hug, vol. II, 1987, p. 65;<br />

Görlitz e Immisch, vol. II, 1984, p. 112) riceve incontrovertibile conferma<br />

storiografical. Soltanto Geschichtsbuch si avvicina di più alle nozioni<br />

scientifiche e riesce a descrivere adeguatamente in una pagina e<br />

mezzo il passaggio fondamentale, in tutta Europa, da una determinazione<br />

naturale del tempo alla moderna misurazione con valore socialmente<br />

disciplinante.<br />

Un secondo esempio di chiara parzializzazione dell’Europa è fornito<br />

dalla descrizione delle vicende successive alla seconda guerra mondiale.<br />

Proprio come il modello di un’Europa della cultura, nei testi didattici in<br />

questione è penetrata quasi come modello delle strutture politiche la<br />

prospettiva che l’Europa nasca politicamente nell’Europa occidentale.<br />

Ancora poco tempo fa questa parzializzazione corrispondeva al nostro<br />

orizzonte d’esperienza. Finora i manuali scolastici tedeschi non hanno<br />

potuto seguire il rapido mutamento politico degli anni più recenti<br />

nell’Europa centrale e orientale, di cui occorrerà tener conto da un<br />

punto di vista non solo contenutistico ma anche teorico. È assolutamente<br />

necessario per la comprensione storica di tali fenomeni affiancare,<br />

alla descrizione dei mutamenti politici, giudizi di fondo riguardo ai<br />

momenti di rallentamento e di accelerazione dei processi storici. Se ciò<br />

non avvenisse, anche nei libri di testo la storia del dopoguerra europeo<br />

dovrebbe essere riscritta completamente.<br />

Finora abbiamo esaminato l’integrazione dell’Europa occidentale<br />

presentata come «cooperazione» (Zuber e Holzbauer, vol. IV, 1986, p.<br />

204), o più generalmente come «tentativi di unificazione» (Alter, Bergmann<br />

et al., vol. IV, 1988, p. 161), «inizio dell’integrazione economi-<br />

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