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Untitled - Fondazione Giovanni Agnelli

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problematico che nel medioevo o agli inizi dell’era moderna. Si mostrerà<br />

che l’Europa come sempre è usata in senso aggiuntivo, ma che subentra<br />

una variante di significato politico-morale.<br />

Anche per il periodo storico successivo un capitolo del volume di<br />

Belin, L’Europa delle nazioni (1870-1914), appare congruente con le<br />

premesse sinora rilevate. Il testo di tale capitolo, tuttavia, confuta o<br />

relativizza subito il titolo. Si legge infatti (Baldner, Buiatti et al., 1988, p.<br />

150):<br />

La carta politica dell’Europa nel 1914 mostra che la questione delle nazionalità<br />

è lontana dall’aver trovato ovunque la sua soluzione; è in particolare il caso<br />

dell’Europa centrale e orientale, dove dominano tre imperi autoritari: l’impero<br />

tedesco, l’impero austro-ungarico, l’impero russo. Qui le popolazioni lottano<br />

continuamente per la propria libertà e indipendenza. Queste speranze<br />

insoddisfatte danno alle relazioni tra stati un carattere aggressivo che trascina le<br />

nazioni europee verso gravi conflitti.<br />

È evidente che l’«Europa delle nazioni», come la si definisce nel<br />

titolo, di fatto appare divisa. Da una parte stanno gli stati nazionali<br />

consolidati, prima fra tutti la Francia; in opposizione a questi si trovano<br />

gli imperi «autoritari» multinazionali con i loro conflitti etnici e<br />

territoriali. Certamente gli autori dei manuali non dimenticano il<br />

problema inglese dell’Irlanda, che tuttavia è presentato più dal punto di<br />

vista inglese che da quello irlandese (gli irlandesi che pretendono<br />

l’indipendenza sono indicati in modo tendenzialmente spregiativo come<br />

«nazionalisti»; non si dice invece che anche qui si tratta della libertà, i<br />

criteri di legittimità adottati sono quindi nascostamente diversi). Che<br />

cos’è allora l’Europa in questo contesto? In primo luogo nella<br />

trattazione del manuale essa risulta un insieme di stati diversamente<br />

organizzati. Da questa diversità, dalle speranze nazionali inadempiute<br />

negli stati multietnici o con minoranze nazionali, si delinea una minaccia<br />

per la pace nell’Europa. Ciò che si presenta come la descrizione di una<br />

situazione fattuale contiene una sorta di modello normativo politicomorale.<br />

L’Europa diventa un’istanza morale al di sopra delle singole<br />

nazioni, ma che in parte può essere incarnata dalle stesse. L’Europa sta a<br />

indicare un determinato, spesso enfatizzato, stato delle tecniche<br />

civilizzatrici nelle relazioni reciproche fra i popoli, ma anche una<br />

situazione politica all’interno degli stati europei osservabile secondo i<br />

criteri comuni della capacità di riforme, della partecipazione e della democratizzazione.<br />

Il termine Europa può cosi diventare una categoria<br />

esclusiva per una serie di stati che sì si trovano in Europa, ma che per<br />

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