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Untitled - Fondazione Giovanni Agnelli

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lismo: essi non vengono quasi mai citati – un’eccezione si trova in Unsere<br />

Geschichte (Hug, vol. IV, 1988, p. 188), che intitola un capitolo<br />

L’Austria diventa libera.<br />

Quanto e in quale modo le edizioni future renderanno conto degli<br />

sviluppi più recenti dipenderà non da ultimo da come il processo di<br />

integrazione europeo si svilupperà, ad esempio se l’Unione Sovietica si<br />

costituirà come un tutto o come singole parti indipendenti d’Europa<br />

oppure se invece l’intero processo verrà riassorbito. Detto altrimenti:<br />

dalla descrizione futura degli avvenimenti politici – anche quando<br />

debbano essere indicati come rivoluzionari – non necessariamente seguirà<br />

un mutamento del paradigma didattico. Fino a nuovo ordine soltanto<br />

una cosa è certa: l’Europa (occidentale) ampliata dei dodici è la<br />

vera Europa.<br />

Istituzionalmente. Ciò si manifesta nuovamente in gran parte nella<br />

presentazione delle forme istituzionali. Anche questo non stupisce:<br />

corrisponde infatti all’immagine dell’Europa attualmente dominante,<br />

contraddistinta da esperienze prevalentemente burocratiche. In considerazione<br />

della descrizione delle istituzioni europee successive al 1945,<br />

le differenze tra i manuali sono graduali. Qui verranno solo brevemente<br />

menzionate.<br />

Il Consiglio d’Europa, la Efta e le istituzioni via via costituite nella<br />

comunità europea dalla Ceca alla Cee e all’Euratom fanno parte in tutti<br />

i manuali di un nucleo fondamentale oggetto di spiegazioni più o<br />

meno ampie. Zeiten und Menschen si limita alla descrizione molto concisa<br />

delle istituzioni volte primariamente a un’integrazione economica e<br />

valuta unicamente l’aspetto economico degli sforzi di unificazione.<br />

«L’unificazione politica dell’Europa, al contrario, non progredì che<br />

minimamente; tuttavia il parlamento europeo per la prima volta nel<br />

1979 potè essere eletto direttamente dai cittadini» afferma il sommario<br />

senza dissimulare un tono piuttosto scettico (Görlitz e Immisch, vol.<br />

IV, 1983, p. 203). Anche Tempora. Geschichte und Geschehen, che<br />

considera le istituzioni più dettagliatamente, lamenta che «gli stati<br />

membri della Comunità europea [sono] ancora considerevolmente<br />

lontani da una reale politica comune» (Alter, Bergmann et al., vol. IV,<br />

1988, p. 161).<br />

In Geschichte in vier Bänden, chiaramente impegnato a presentare<br />

l’Europa unita come prospettiva ideale, la descrizione delle organizzazioni<br />

istituzionali – affiancata da illustrazioni – procede in modo fondamentalmente<br />

più esauriente. Anche le possibilità politiche di sviluppo<br />

della comunità europea vengono giudicate in un’ottica più fa-<br />

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