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Untitled - Fondazione Giovanni Agnelli

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Si ripropone evidentemente l’interrogativo generale se a tenere insieme<br />

l’Europa quale abbozzo di un soggetto storico siano l’unità e l’unitarietà,<br />

anche quando sono soltanto relative, o piuttosto le specifiche<br />

contrapposizioni e differenze. Di fatto entrambe le caratterizzazioni<br />

possono avere al tempo stesso, e l’una accanto all’altra, distinto l’area<br />

europea. Sarebbe comunque un mero espediente dialettico affermare che<br />

proprio questa «unità nella molteplicità» abbia fondato lo specifico<br />

dell’Europa. Per volgere significativamente questa asserzione al passato,<br />

l’Europa di fatto deve essere già presupposta da sempre.<br />

Il risultato centrale di questa analisi dei manuali è che l’Europa è<br />

presupposta proprio in senso hegeliano. La differenza tra questo piano<br />

storiografico e la percezione dei contemporanei non viene in genere<br />

tematizzata. Tanto meno si cerca di tracciare uno «sviluppo»<br />

dell’Europa. Questa mancanza ha la sua causa non da ultimo nel fatto<br />

che il concetto stesso, come è stato sopra mostrato, rimane oscuro.<br />

Diversamente che nei paragrafi di impronta storico-nazionalistica, non<br />

si fa nemmeno riferimento a una prospettiva teleologica, non vi è alcuna<br />

determinazione di fini, sulla quale la storia dell’Europa sarebbe<br />

ricostruita. L’Europa rimane suggestione di un contesto non definitivo,<br />

non solo senza prospettiva teleologica ma anche senza tendenze<br />

idealizzanti. Si può quindi dedurre che l’Europa anche da un punto di<br />

vista storiografico non ha assolutamente sostituito la tradizione storiconazionalistica.<br />

Essa è piuttosto una dimensione aggiunta con funzione<br />

armonizzatrice. Non sorprende pertanto che la nascita della comunità<br />

europea nelle sue diverse fasi sia trattata nei volumi per la quarta e la<br />

terza classe non nella sezione storica bensì in quella geografica. Detto<br />

diversamente: la comunità europea e ciò che nella trattazione storica è<br />

definito Europa non hanno in pratica alcun punto di contatto o alcuna<br />

linea di congiunzione. Riguardo a tale risultato si devono considerare di<br />

certo non solo le lacune ma anche le possibilità per una trattazione<br />

futura dell’Europa nei libri di storia. È infatti del tutto discutibile se si<br />

debba considerare augurabile che l’Europa d’ora in poi sia presentata<br />

allo stesso modo in cui un tempo erano presentate le singole nazioni.<br />

Sviluppare alternative in questo senso sarà senza dubbio un compito<br />

importante per i manuali di storia futuri.<br />

L’uso specifico del concetto di Europa come categoria unificante sarà<br />

nel seguito esaminato più da vicino. Esso diventa preponderante in<br />

particolare nel secolo XIX e all’inizio del XX poiché qui, con la<br />

fondazione degli stati moderni, con l’ascesa del nazionalismo e<br />

dell’imperialismo e con una politica mondiale più intensa dal punto di<br />

vista tecnico e amministrativo, l’uso del termine Europa diventa ancora più<br />

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