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Untitled - Fondazione Giovanni Agnelli

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tenze europee aveva una proiezione mondiale: il globo era lo specchio di<br />

quanto accadeva in Europa. Qui si stabilivano le regole del gioco, si<br />

elaboravano le idee politiche e i modelli di governo che le colonie subivano<br />

e tutti gli altri stati del mondo cercavano di imitare. Dopo la Prima guerra<br />

mondiale tutto questo non fu più vero.<br />

Questo processo di decadenza dell’Europa si completò con la<br />

seconda guerra mondiale. Nel tracciare un bilancio di questo conflitto<br />

Calvani e Giardina (vol. III, 1987, p. 309) sottolineano la debolezza non<br />

solo dei paesi europei sconfitti, ma anche dei vincitori, Francia e<br />

Inghilterra, debolezza che le persuase «sin dal 1948... a cercare un<br />

accordo di cooperazione economica tale da contrastare la concorrenza<br />

internazionale».<br />

Analoga esposizione riceve l’argomento nel manuale delle Edizioni<br />

scolastiche Bruno Mondadori che parla egualmente, anche se più brevemente<br />

del Calvani-Giardina, dell’emergere del Giappone e degli Stati<br />

Uniti d’America come potenze imperialistiche e della grave crisi<br />

dell’Europa dopo la prima guerra mondiale: L’Europa è indebitata con gli<br />

Stati Uniti e Gli Stati Uniti dominano l’economia occidentale, il Giappone quella<br />

orientale (Aa.Vv., vol. III, 1987, pp. 251-52) sono i titoli di due paragrafi<br />

relativi al primo dopoguerra, mentre una scheda riassume con queste<br />

parole le conseguenze della seconda guerra mondiale per l’Europa<br />

(Aa.Vv., vol. III, 1987, p. 318):<br />

Nel periodo tra le due guerre mondiali gli Stati Uniti erano la massima potenza.<br />

L’Europa era in una fase di progressivo declino, ma conservava un notevole<br />

peso economico e politico. La seconda guerra mondiale cambiò completamente<br />

questa situazione. Gli Stati Uniti rimasero la maggiore potenza<br />

mondiale, ma emerse una nuova potenza economica e militare: l’Unione sovietica.<br />

L’Unione sovietica aveva dato un contributo fondamentale a debellare<br />

il nazifascismo e in cambio ottenne di ampliare la sua zona di influenza.<br />

Entrarono nella sfera sovietica la metà orientale dell’Europa e vaste zone<br />

dell’Asia. Chi risultò sconfitto dalla guerra fu l’intera Europa. Sul suolo<br />

europeo si era combattuto il conflitto e tutti i paesi erano usciti praticamente<br />

distrutti. L’Europa vide cosi ridotta in maniera drastica la sua importanza<br />

politica ed economica a favore delle due nuove grandi potenze. Il continente,<br />

che aveva dominato il mondo per secoli, entrava dunque in una fase di declino.<br />

Cartiglia ricostruisce l’ascesa degli Stati Uniti d’America, che dopo la<br />

conquista del West estesero la loro egemonia economica sull’America<br />

Latina e che – egli scrive – all’inizio del XX secolo erano diventati «la<br />

prima potenza del mondo» (Cartiglia, vol. III, 1989, p. 169), nonché la<br />

contemporanea ascesa del Giappone, divenuto anch’esso «una<br />

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