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Untitled - Fondazione Giovanni Agnelli

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geografia regionale di norma i paesi europei sono trattati separatamente,<br />

cosicché sono ben poche le occasioni per cogliere nessi più<br />

ampi. Soltanto i manuali più recenti mostrano al proposito una diversa<br />

tendenza. La comunità europea spesso è irrilevante; lo spunto per<br />

parlarne è dato per lo più dal mercato agricolo. Proprio come nei manuali<br />

di storia, in primo piano si trovano l’Europa centrale e quella occidentale;<br />

più frequente che nelle opere di storia è il richiamo all’Europa<br />

meridionale, mentre quella orientale è di regola trascurata.<br />

La scarsa rilevanza di contenuti prettamente europei risulta particolarmente<br />

evidente dall’esame dei manuali di educazione civica.<br />

Nell’analisi per manuali si legge: «La quota di temi euro-politici oscilla<br />

tra 0,39 e 7,05 per cento»; a questa bassa percentuale si aggiunga il<br />

rilievo, anch’esso evidenziato esplicitamente nell’analisi, secondo cui<br />

l’Europa, quando diventa oggetto dell’esposizione, viene trattata separatamente<br />

rispetto agli altri temi. Manca una dimensione europea che<br />

informi l’intera trattazione. Pare superflua la constatazione che «Efta e<br />

Comecon... sono soltanto accennati». Un unico manuale (Helbig e<br />

Janssen, 1989) tenta di individuare l’opinione degli alunni e di parlare<br />

dell’Europa come di un tema controverso che li stimoli a un’analisi<br />

critica.<br />

4.2. Francia<br />

Certamente non si può dire che i manuali francesi di storia trascurino<br />

l’Europa. Come per i manuali tedeschi, le critiche si rivolgono al modo<br />

poco chiaro o ambiguo in cui l’Europa è presentata. Il concetto si<br />

presenta come un’«etichetta» da cui è difficile dedurre ciò a cui di fatto<br />

essa rimandi. Nel medioevo, «europeo» e «francese» sembrano sinonimi;<br />

al più, un ambito europeo indipendente è rappresentato dalla cultura, la<br />

quale d’altra parte compare assai di rado come tema europeo nella<br />

modernità. Per esprimere lo sviluppo della totalità europea prevale qui<br />

la tendenza concettuale a sommare le storie nazionali. Tale schema<br />

sostanzialmente non è violato nemmeno quando nel secolo XIX<br />

l’Europa è definita «centro del mondo» che «organizza il mondo»: sono<br />

infatti gli stati nazionali il soggetto della storia. L’«Europa degli stati<br />

nazionali» riprende l’unità storica di nazione e stato tipica della Francia<br />

ed è accettata senza un’indagine più approfondita delle cause e dei<br />

processi in atto. Cosi, le unità politiche europee sono presentate come<br />

stati nazionali completamente formati in un’epoca relativamente<br />

lontana, ciò che è discutibile per lo meno per l’Impero e per l’Italia;<br />

sulla cartina del sistema politico europeo nel secolo XVI,<br />

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