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Untitled - Fondazione Giovanni Agnelli

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altri Paesi del mondo, è nata l’alleanza fra Stati dell’Europa occidentale<br />

nota come Comunità Economica Europea (CEE) o Mercato Comune Europeo<br />

(MEC), a cui appartiene anche l’Italia» (Ribetto, 1989 3 , p. 263). Questa<br />

parole introduttive fanno capire come l’attenzione dell’autrice sia<br />

soprattutto concentrata sugli aspetti economici e politici della Cee,<br />

mentre alle motivazioni ideali vengono dedicate solo poche righe: l’idea<br />

di creare un’Europa di popoli amici, «nata nel clima romantico<br />

dell’Ottocento... fu però presto sopraffatta dai contrapposti<br />

nazionalismi» (Ribetto, 1989 3 , pp. 263). Quest’idea – secondo l’autrice –<br />

venne ripresa dopo la seconda guerra mondiale in Francia e trovò la sua<br />

prima realizzazione nella Ceca, che univa in primo luogo proprio due<br />

paesi tradizionalmente ostili come la Francia e la Germania. Il manuale<br />

segue poi le successive tappe dell’unificazione economica e illustra<br />

soprattutto i meccanismi della politica agricola comunitaria. Per quanto<br />

riguarda le tappe dell’unificazione politica, l’autrice si sofferma sulle due<br />

tendenze di fondo,’quella federalista e quella che vuole lasciare una<br />

maggiore autonomia ai vari stati, ed espone sia il progetto Spinelli per<br />

un’Unione europea, sottolineando come attualmente sia stato bloccato<br />

proprio da resistenze politiche, sia il contenuto dell’Atto unico europeo<br />

in vigore Sal 1993. Il capitolo si conclude con un’interessante<br />

illustrazione della Convenzione di Lomé e dell’interscambio fra la Cee e<br />

i sessantasei paesi che aderiscono a questa convenzione.<br />

Al secondo posto fra i manuali di educazione civica più adottati c’è<br />

quella redatto da Lucia Gotti (1988), nel quale la comunità europea è<br />

trattata in sette pagine, più una dedicata al Consiglio d’Europa (Gotti,<br />

1988, pp. 275-82). Alle origini dell’unità europea viene posta con molta<br />

evidenza la catastrofe prodotta dalla seconda guerra mondiale (Gotti,<br />

1988, pp. 275-76):<br />

Le atrocità della guerra mondiale, i più elementari diritti umani calpestati, le<br />

città rase al suolo, le umiliazioni imposte dagli invasori, le condizioni di pace<br />

volute dai vincitori, la fame e la miseria, la faticosa ricostruzione: è da questa<br />

Europa infelice e semidistrutta che ha preso forza l’idea di un’Europa unita,<br />

un’Europa sovranazionale in grado di difendere i diritti di tutti i suoi abitanti,<br />

senza più distinzioni di nazionalità.<br />

Segue poi una cronistoria dei trattati, un’esposizione dei settori di<br />

intervento della Cee, dall’agricoltura all’industria, dal commercio alle<br />

finanze, dal lavoro ai diritti umani e alla cooperazione con i paesi<br />

emergenti, nonché l’illustrazione delle istituzioni comunitarie. Oltre<br />

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