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Untitled - Fondazione Giovanni Agnelli

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L’interdipendenza nel Comecon ha luogo unicamente sul piano statale, i<br />

cittadini non vi partecipano affatto. Cosi non vi è neppure nessun diritto di<br />

libero movimento; il traffico turistico è quasi ovunque limitato dall’obbligo<br />

del visto. Ciò è in relazione alla diversa situazione economica dei paesi: i<br />

paesi meglio riforniti temono che l’approvvigionamento dei propri cittadini<br />

sia messo in pericolo dal turismo d’acquisto.<br />

― Il tema propriamente bilaterale «Francia e Germania» è affrontato<br />

dal punto di vista europeo (Zuber e Holzbauer, vol. IV, 1986, p. 216 e<br />

segg.). Lo sviluppo in relazione ai paesi vicini appare un fattore tanto<br />

favorevole quanto ritardante per quanto riguarda l’integrazione<br />

dell’Europa occidentale. Il messaggio è questo: se il rapporto francotedesco<br />

non si fosse sviluppato tanto favorevolmente, anche l’unificazione<br />

europea non sarebbe giunta cosi avanti. L’Europa è decisamente<br />

trainata e fatta avanzare dalla Germania e dalla Francia.<br />

All’apertura alle prospettive europee delineata in Geschichtsbuch<br />

corrisponde però una limitata attenzione alla storia dell’integrazione e<br />

delle istituzioni europee. Il tentativo di cogliere in mera giustapposizione<br />

la storia reale delle istituzioni dell’Europa occidentale, cioè<br />

unicamente in una compilazione cronologica (Hüttenberger e Mütter,<br />

vol. IV, 1988, p. 210 e segg.) deve tuttavia considerarsi fallito, giacché a<br />

differenza di Geschichte in vier Bänden qui non riesce il collegamento tra<br />

l’idea europea e la realtà europea. Gli esercizi di riflessione proposti<br />

subito dopo la tabella non possono essere eseguiti se i fatti non sono<br />

messi in relazione l’un l’altro in una esposizione critica. La connessione<br />

tra presentazione e documentazione, riuscita per altri temi, qui manca<br />

del tutto. I fatti restano privi di un filo conduttore tra le valutazioni<br />

individuali delle possibilità e delle inadeguatezze dell’unificazione<br />

europea. L’antologia dei brani di documentazione, tuttavia, è scelta<br />

accuratamente: Camus, Golo Mann, Churchill, Toynbee, Paul-Henri<br />

Spaak, Adenauer, W. Hallstein, G. W. Ball e Johan Galtung offrono un<br />

insieme di posizioni e valutazioni che in una discussione in classe<br />

possono venir confrontate alle esperienze che gli studenti hanno<br />

dell’Europa. Considerata da questo punto di vista la rinuncia a una<br />

tematizzazione più ampia di quanto pertiene alle vicende dell’unità<br />

europea non è poi cosi grave, tanto più che la storia delle istituzioni è<br />

meno interessante non soltanto nel contesto didattico.<br />

In conseguenza o meno di ciò, comunque in Geschichtsbuch ci si trova<br />

confrontati, del tutto inaspettatamente, con il tema politica ed<br />

emozionalità:<br />

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