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Untitled - Fondazione Giovanni Agnelli

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Soltanto Geschichtsbuch concede scarsa attenzione alla questione di<br />

equilibrio e predominio il manuale considera senza riserve le vittorie di<br />

Napoleone come vittorie della rivoluzione (Günther-Arndt e Kocka,<br />

vol. III, 1986, p. 24 e segg.):<br />

Dopo alcune difficoltà iniziali i francesi all’attacco si dimostrarono<br />

superiori. Lottavano per la rivoluzione. Avvenne che le donne si<br />

travestissero da uomini per poter partecipare alla guerra. E la chiamata alle<br />

armi di massa dell’esercito nazionale – risultato del servizio militare<br />

obbligatorio per tutti – permise di ingaggiare battaglie e di vincerle<br />

nonostante le perdite. Nell’armata rivoluzionaria contava la capacità, non la<br />

provenienza; semplici soldati divennero ufficiali... In particolare Napoleone<br />

fu un uomo dei soldati: in abiti semplici si mostrava nei loro accampamenti,<br />

lodava i loro successi e provvedeva alla loro carriera... Sotto il dominio di<br />

Napoleone le nazioni furono distrutte e congiunte, i confini furono spostati<br />

e la cartina geografica dell’Europa diversamente ordinata.<br />

Nei riguardi di Napoleone i giudizi si dividono ed è sorprendente<br />

come nei manuali – a seconda del ruolo che assume – sia considerato<br />

una maledizione o una benedizione per l’Europa.<br />

La questione del primato in Europa si pone ancora sotto un altro<br />

aspetto. L’analisi comparata offre l’opportunità di indagare sull’estensione<br />

delle storie nazionali di altri paesi europei per poter individuare i<br />

tratti dominanti di rilevanza europea. Che la Francia in questo, a causa<br />

dei temi centrali «assolutismo» e «rivoluzione», conduca incontestabilmente<br />

la classifica stupisce meno delle differenze di trattazione<br />

dei medesimi temi, notevoli sul piano quantitativo, tra i diversi volumi –<br />

ad esempio tra la rivoluzione francese (terzo volume) e quella russa<br />

(quarto volume). In considerazione del significato storico-mondiale di<br />

essa, stupisce soprattutto la limitata estensione del tema «rivoluzione<br />

francese» in Geschichtsbuch. Il confronto tra le parti riservate alle singole<br />

storie nazionali europee e quelle riferite all’Europa permette anche certe<br />

conclusioni sul grado di orientamento delle opere scolastiche verso la<br />

storia tedesca.<br />

Nella tabella 3 è presentata l’estensione, secondo il numero di pagine,<br />

di quelle trattazioni che si riferiscono esclusivamente ai singoli paesi.<br />

Un caso particolare è la storia della Russia o dell’Unione Sovietica<br />

sino al 1941. Nonostante lo spazio a essa assegnato sia comparativamente<br />

ampio, la relazione con l’Europa rimane indeterminata e non<br />

compare alcun accenno al fatto che la storia russa non sia considerata<br />

parte dello sviluppo europeo. Anche la rivoluzione non sembra costituire<br />

un allontanamento radicale dell’Europa. Viene marcata non solo<br />

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