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Untitled - Fondazione Giovanni Agnelli

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no un’eccezione dal momento che, come abbiamo detto, trattano già le<br />

vicende delle singole regioni autonome, che vengono studiate a parte rispetto<br />

alla storia spagnola globale. Ciò fa presupporre che nei futuri manuali<br />

scolastici (in base ai nuovi orientamenti ministeriali destinati a entrare in<br />

vigore durante il decennio attuale), la percentuale di pagine dedicata alla<br />

storia di Spagna salirà a una percentuale simile a quella dei testi dell’Anaya,<br />

ovvero fra il 40 e il 50 per cento.<br />

L’attenzione prestata alla storia dei singoli paesi europei, presi uno a uno,<br />

è molto limitata e si colloca attorno al 10 per cento. In questo caso<br />

l’eccezione è costituita dall’editrice Vicens Vives: la sua impostazione storica<br />

più narrativo-positivista fa si che la percentuale di attenzione prestata alle<br />

vicende di alcuni paesi dell’Europa occidentale sia di gran lunga la maggiore<br />

rispetto a tutti i manuali esaminati (22,7 per cento), nonché molto vicina a<br />

quella riservata alla storia di Spagna.<br />

La trattazione generica della storia d’Europa, benché in realtà si tratti<br />

dell’Europa occidentale, con l’eccezione già segnalata dell’Anaya per quel che<br />

concerne le vicende spagnole, è quella che raggiunge le percentuali più<br />

elevate nell’ambito dei quattro settori della nostra classificazione. In tutti i<br />

casi sfiora, o addirittura supera, la terza parte del contenuto complessivo dei<br />

manuali. Questa percentuale elevata è indizio di una chiara volontà di<br />

inquadrare la storia spagnola nel contesto europeo e nello stesso tempo<br />

dimostra la suggestione esercitata dall’impostazione «europeista» sulle<br />

autorità scolastiche. Occasionalmente, questo europeismo non è molto più di<br />

un additivo inteso a inquadrare in termini più generali la storia del proprio<br />

paese o di un tentativo volontarista di armonizzare gli scontri e le divergenze<br />

vissuti dagli stati europei nei vari periodi storici.<br />

L’attenzione prestata alla storia dei paesi extraeuropei è relativamente<br />

scarsa (attorno al 15 per cento), con l’eccezione dell’editrice S. M., che<br />

aumenta la percentuale includendo nel manuale di sesta lo studio di alcune<br />

culture asiatiche medievali (fondamentalmente quella cinese e indiana). Il<br />

mondo extraeuropeo è analizzato quasi esclusivamente in relazione al<br />

periodo contemporaneo (processo di decolonizzazione e nascita di nuovi<br />

stati in Africa e Asia).<br />

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