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Untitled - Fondazione Giovanni Agnelli

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di Caocci sono molto più distaccati. I testi italiani colgono in modo<br />

particolarmente chiaro la dialettica di autorità mondiale e sconfitta<br />

vissuta dall’Europa tra il XIX e il XX secolo. Sulla base di questa interpretazione,<br />

non fa meraviglia che anche gli autori italiani non contraddistinguano<br />

il movimento di unificazione europeo a partire dal 1945<br />

come processo significativo della storia universale e illustrino le<br />

funzioni della comunità europea nella sezione dedicata all’educazione<br />

civica.<br />

I manuali italiani di geografia, per lo meno riguardo al nostro tema<br />

d’indagine, costituiscono un’eccezione nel panorama della manualistica<br />

europea. Essi non si limitano agli aspetti geografici ma si interrogano<br />

sull’identità storica dell’Europa, sui suoi confini geografici e politicoculturali,<br />

tentando di distinguere i diversi piani concettuali più di quanto<br />

avvenga nei libri di storia. Da un punto di vista storico-geografico,<br />

l’esposizione è evidentemente imperniata sulla volontà espansionistica<br />

dell’Europa: solitamente neppure i manuali di storia affrontano tanto<br />

chiaramente il tema del predominio economico o culturale dell’Europa.<br />

Tuttavia, in genere il contributo dell’Europa alla storia universale è<br />

valutato positivamente. Europa significa civiltà e democrazia, e in ciò<br />

risuonano riferimenti all’antichità greco-romana. Tradizione antica e<br />

cristianesimo si sono fusi e hanno assorbito una parte della cultura<br />

slava. Da qui è sorta in ultima analisi la singolarità dell’Europa. La linea<br />

di confine con l’est è posta tra popolazioni sedentarie e nomadi, tra<br />

cristianesimo e islam. Questo interesse cultural-geografico è cosi<br />

profondo che anche il processo d’integrazione attuale è descritto con<br />

maggior riflessione e ricchezza di dettagli di quanto non avvenga nella<br />

maggior parte delle opere di geografia degli altri paesi europei.<br />

Conclusioni<br />

Quali conclusioni si possono trarre dai risultati della presente indagine<br />

sui manuali scolastici? Nonostante siano sempre più numerosi gli<br />

elementi comuni nel modo di organizzare il materiale e di porre al<br />

centro dell’attenzione temi che non possono più essere considerati secondo<br />

una prospettiva meramente nazionale, gli approcci e in particolare<br />

le interpretazioni di concetti e aspetti europei sono cosi differenti<br />

da far ritenere prematura per la didattica la realizzazione di un manuale<br />

di storia comune a tutta l’Europa che abbia effettive opportinità<br />

di affermarsi quale opera canonica nell’insegnamento. Ciò non<br />

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