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Untitled - Fondazione Giovanni Agnelli

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Se l’Europa propriamente storica dovesse essere visualizzata cartograficamente,<br />

lo sguardo andrebbe rivolto a una parte ristretta<br />

dell’Europa geografica. Le carte storiche in senso proprio si possono<br />

riconoscere ― ad esempio in Unsere Geschichte e in Tempora. Geschichte<br />

und Geschehen ― già dal titolo, in cui non compare il termine<br />

«Europa», ma si designa un’area politica, Il regno franco al tempo di<br />

Carlo Magno (Hug, vol. I, 1987, p. 146; Bernlochner, Furth et al., vol.<br />

II, 1987, p. 4).<br />

Costituisce un’eccezione il manuale Geschichtsbuch che, all’interno<br />

della presente analisi-campione, occupa una posizione particolare in<br />

quanto presenta un modello europeo per diversi riguardi fuori del<br />

comune; infatti solleva la domanda per ogni aspetto fondamentale «Che<br />

cos’è l’Europa». Si apprende di poter considerare l’Europa un’unità per<br />

motivi non tanto geografici quanto piuttosto storici. Qualcosa di<br />

fondamentale viene comunicato dalla realtà dell’Europa medievale:<br />

ancorché non uniti politicamente, gli uomini del continente sono legati<br />

da un obbligo volontario nei confronti dell’eredità dell’antichità e del<br />

cristianesimo. L’unità si costituisce sul piano normativo, non su quello<br />

geografico (Hofacher e Schuler, vol. II, 1986, p. 8):<br />

L’impero romano e la sua cultura erano certo tramontati, ma quale<br />

centro della cristianità Roma rimaneva caput mundi. I re franchi e tedeschi<br />

seppero infondere alla parte occidentale dell’impero romano una nuova<br />

vita. Accanto all’eredità dell’antichità e del cristianesimo c’erano tuttavia<br />

ben altri fattori comuni: ovunque, allo stesso modo, combattevano e<br />

dominavano re e nobili, ovunque venivano fondate nuove città, stili<br />

artistici e nuove idee si diffondevano rapidamente per tutta l’Europa.<br />

Nel corso della trattazione della storia medioevale vengono anche<br />

introdotte alcune notizie relative all’integrazione (popolazioni scandinave<br />

e ungheresi) o all’esclusione (impero d’Oriente e islam) dei<br />

popoli confinanti con l’Europa. Minacce interne ed esterne per l’unità<br />

europea vengono considerate in modo che nell’insieme si delinea il<br />

profilo di un’Europa come totalità (Hofacher e Schuler, vol. II, 1986,<br />

p. 9):<br />

Certo anche l’Europa non era affatto un continente pacifico, assalito qua e<br />

là dalle popolazioni confinanti. Ostilità e guerre tra europei non si contano più,<br />

mentre nelle crociate contro gli infedeli i cavalieri cristiani mostrarono di non<br />

essere meno crudeli e avidi di dominio e di ricchezze dei loro avversari. Il<br />

passo decisivo degli europei al di là dei confini del loro continente comin-<br />

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