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Mehrsprachigkeit in Europa: Plurilinguismo in Europa ... - EURAC

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Maria-Paola Palad<strong>in</strong>o, Luciana Poddesu, Manuel Rauzi, Mara Cad<strong>in</strong>u, Jeroen Vaes<br />

Ben presto ci siamo resi conto che queste domande tradivano un errore di ragionamento.<br />

Avevamo <strong>in</strong>fatti stabilito una sorta di equazione tra le caratteristiche del territorio e della<br />

popolazione che lì vi abita. Queste domande svelavano anche un preconcetto alquanto diffuso<br />

sui territori <strong>in</strong> cui sono presenti più comunità l<strong>in</strong>guistiche e, <strong>in</strong> particolare, la prov<strong>in</strong>cia di<br />

Bolzano, ovvero che <strong>in</strong> questi contesti sia “semplice e naturale” apprendere una seconda l<strong>in</strong>gua.<br />

La presenza di più comunità l<strong>in</strong>guistiche offre senz’altro la possibilità di apprendere e praticare<br />

una seconda l<strong>in</strong>gua <strong>in</strong> un contesto di potenziale contatto e scambio. Bisogna tenere allo stesso<br />

tempo <strong>in</strong> considerazione che <strong>in</strong> tali contesti queste attività potrebbero assumere una serie di<br />

connotazioni più complesse della semplice scelta <strong>in</strong>dividuale. In prov<strong>in</strong>cia di Bolzano l’uso e il<br />

desiderio di apprendere una seconda l<strong>in</strong>gua potrebbe <strong>in</strong>fatti rifl ettere il clima delle relazioni<br />

tra i gruppi l<strong>in</strong>guistici, piuttosto che le personali attitud<strong>in</strong>i l<strong>in</strong>guistiche. E nello specifi co del<br />

gruppo l<strong>in</strong>guistico italiano, la seconda l<strong>in</strong>gua potrebbe rappresentare, se non altro da un punto<br />

di vista simbolico, una delle maggiori diffi coltà di vivere nella prov<strong>in</strong>cia di Bolzano. I dati del<br />

recente Barometro l<strong>in</strong>guistico dell’Alto Adige sembrano confermare questa idea (ASTAT, 2004).<br />

Secondo la ricerca condotta dall’ASTAT, la maggior parte della popolazione italiana della<br />

prov<strong>in</strong>cia di Bolzano (circa il 70%) ritiene che il proprio gruppo l<strong>in</strong>guistico sia svantaggiato sia<br />

nella comunicazione sia nel lavoro, settori nei quali le l<strong>in</strong>gue svolgono un ruolo importante.<br />

È <strong>in</strong>teressante notare come queste percezioni vadano al di là delle questioni l<strong>in</strong>guistiche.<br />

Una percentuale molto simile afferma <strong>in</strong>fatti che il gruppo l<strong>in</strong>guistico italiano <strong>in</strong> prov<strong>in</strong>cia di<br />

Bolzano sia, <strong>in</strong> generale, svantaggiato. Secondo questo documento dell’ASTAT, sarebbero le<br />

scarse conoscenze l<strong>in</strong>guistiche dei madrel<strong>in</strong>gua italiani a <strong>in</strong>generare e alimentare questo vissuto<br />

soggettivo di svantaggio del proprio gruppo l<strong>in</strong>guistico. La maggior parte della popolazione di<br />

l<strong>in</strong>gua italiana (70% circa) ammette <strong>in</strong>fatti di non padroneggiare adeguatamente la seconda<br />

l<strong>in</strong>gua. In questa logica, le scarse competenze nella seconda l<strong>in</strong>gua sarebbero il fattore scatenante<br />

ovvero la causa del disagio avvertito dal gruppo l<strong>in</strong>guistico italiano <strong>in</strong> prov<strong>in</strong>cia di Bolzano.<br />

L’effettiva padronanza della seconda l<strong>in</strong>gua con molta probabilità ha avuto un ruolo rilevante<br />

nel generare una sensazione di svantaggio negli anni 70, quando è stato <strong>in</strong>trodotto l’obbligo del<br />

bil<strong>in</strong>guismo <strong>in</strong> prov<strong>in</strong>cia di Bolzano. Esso coglieva <strong>in</strong>fatti del tutto impreparata la popolazione<br />

di l<strong>in</strong>gua italiana che lì risiedeva. Per lo più orig<strong>in</strong>aria di altre prov<strong>in</strong>ce d’Italia, la comunità<br />

l<strong>in</strong>guistica italiana aveva nessuna o al più una conoscenza scarsa della l<strong>in</strong>gua tedesca che con<br />

l’<strong>in</strong>troduzione dello Statuto di Autonomia era diventata seconda l<strong>in</strong>gua. La situazione era diversa<br />

per la comunità di l<strong>in</strong>gua tedesca. La storia di assimilazione a cui erano stati forzati, <strong>in</strong> questo<br />

caso si rivelava vantaggiosa. L’obbligo del bil<strong>in</strong>guismo piuttosto che porli <strong>in</strong> una situazione di<br />

svantaggio, si rivelava un riconoscimento delle loro capacità. Questo è con molta probabilità<br />

ciò che è avvenuto 30 anni fa. È tuttora valido? Sono le scarse conoscenze nella seconda l<strong>in</strong>gua a<br />

generare ancor oggi il malessere e disagio di cui parlano i madrel<strong>in</strong>gua italiani? Se tutto risiede<br />

nelle capacità l<strong>in</strong>guistiche, perché allora questo gap l<strong>in</strong>guistico non è stato colmato <strong>in</strong> questi<br />

30 anni? Questo malessere non potrebbe a sua volta aver avuto e avere tuttora un ruolo nelle<br />

diffi coltà nella seconda l<strong>in</strong>gua dei madrel<strong>in</strong>gua italiani?<br />

Nel porci queste domande, <strong>in</strong> quanto psicologici sociali abbiamo com<strong>in</strong>ciato a chiederci se<br />

e quale ruolo potevano avere alcuni processi psicologici.<br />

162<br />

Multil<strong>in</strong>gualism.<strong>in</strong>db 162 4-12-2006 12:26:45

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