Mehrsprachigkeit in Europa: Plurilinguismo in Europa ... - EURAC

Abstract
Dal linguaggio alle lingue
Brunetto Chiarelli, Francesca Romana Tramonti, Laboratori di Antropologia ed Etnologia,
Dipartimento di Biologia Animale e Genetica - Università di Firenze.
antropos@unifi .it francescaromana.tramonti@unifi .it
Ma come sono nate le lingue? Qual è stata l’origine della loro diffusione fra le popolazioni umane? Come è
nata la sintassi? Quali sono le regole della comunicazione linguistica? Il presente contributo vuole illustrare
la storia, le teorie e i dati che tentano di spiegare la moltiplicazione e la diffusione delle lingue nel
mondo.
1. L’ipotesi sull’origine della lingua madre (il Nostratico)
Oggi in tutto il mondo si parlano 6.500 lingue divise in 300 famiglie linguistiche anche se per
effetto della attuale globalizzazione delle culture si assiste ad una progressiva scomparsa di
molte di esse.
La prima lingua di cui si trova traccia scritta è quella dei Sumeri che risale a 5.000 anni fa.
Alcuni linguisti pensano alla esistenza di una lingua madre intorno a 100 mila anni fa, ma la
ricerca delle sue caratteristiche è irta di problemi. D’altra parte l’ipotesi biblica della Torre di
Babele non è oggi accettabile.
Molti linguisti concordano sul fatto che i metodi della linguistica storica non permettono
di spingerci oltre i 7-8.000 anni. Ma l’umanità si è originata intorno a 6 milioni di anni fa e
anche se la dispersione dall’Africa agli altri continenti è avvenuta intorno a 2 milioni di anni
fa, questi individui dovevano utilizzare una qualche forma di linguaggio per comunicare. Anche
se ci riferiamo alla sola specie di Uomo, cosiddetto, “anatomicamente moderno” o della Eva
mitocondriale l’Homo sapiens attuale, dobbiamo risalire almeno a circa 200.000 anni fa. Ogni
tentativo di ricostruzione linguistica deve potersi estendere molto al di là dei 10.000 anni,
almeno oltre i 50.000 anni, periodo nel quale si hanno documentazioni della effettiva iniziale
dispersione della nostra specie sull’ecosistema terra.
Secondo alcuni studiosi uno dei primi modi di comunicare era certamente un linguaggio
basato sul “clic” fatto di schiocchi, come quella usata attualmente dai Boscimani, molto
diverso da quello usato dalle altre popolazioni africane e da quelle fuoriuscite dall’Africa. Una
divaricazione primitiva che certamente è databile con la derivazione genetica dei Boscimani
dalle altre popolazioni, avvenuta forse 100 e 50.000 anni fa. Ma allora a quando l’origine della
lingua parlata comune al resto dell’umanità, madre di tutte le lingue, il rinomato “nostratico”,
da cui si sarebbero originate tutte le lingue attuali?
Per tutto l’800 questo problema ha assillato i linguisti europei, alla ricerca del primordiale
idioma indoeuropeo, da cui si sarebbero originate il sanscrito, il greco, il latino ecc. Tali erano
le polemiche che La Societè de Linguistique di Parigi, nel 1866 decretò che non avrebbe
accettato “alcuna comunicazione sull’origine del linguaggio, ovvero sulla esistenza di una
lingua universale”. (Chiarelli 1991)
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