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RAPPORTO SULLO STATO DELL'AMBIENTE DEL ... - Regione Lazio

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Per quanto riguarda l’ozono, i valori limite sulle medie orarie e sulla media massima di 8 ore<br />

subiscono un decremento medio nelle province di Frosinone, di Latina e nel comune di Roma;<br />

mentre si osserva un incremento di tali parametri nelle province di Rieti e di Roma.<br />

9.2.2 LE DETERMINANTI, LE PRESSIONI E GLI IMPATTI<br />

Le principali fonti di inquinamento presenti in regione sono: il traffico veicolare, la produzione di<br />

energia termoelettrica, le attività industriali.<br />

Nel corso degli anni ’90 nel <strong>Lazio</strong>, in linea con quanto accaduto a livello nazionale, si sono ridotte<br />

le emissioni atmosferiche di alcuni macro inquinanti, in particolar modo ossidi di azoto (-43%) e<br />

ossidi zolfo (-87%), in conseguenza delle modifiche dei processi di combustione di alcune centrali<br />

termoelettriche e del miglioramento della combustione nei trasporti. Diminuiscono anche le<br />

emissioni di monossido di carbonio (-30%, in particolare tra il 1995 e il 2000), fenomeno destinato<br />

ad accentuarsi nei prossimi anni per effetto dell’introduzione di un nuovo parco autoveicoli. Le<br />

emissioni complessive di gas climalteranti (anidride carbonica, metano, protossido di azoto),<br />

espresse in anidride carbonica equivalente, ammontavano nel 2000 a circa 32 milioni di tonnellate,<br />

poco più del 18% in meno della stima per il 1990. I quantitativi maggiori derivano dalla<br />

generazione termoelettrica e dai trasporti stradali, in misura minore incidono le attività industriali.<br />

Anche le emissioni di particolato sottile (PM 10 , particolato inferiore a 10 micron) sono<br />

sensibilmente diminuite (più del 30%). Nel 2000 erano pari a meno di 11.000 tonnellate, con un<br />

contributo preponderante dei trasporti stradali seguiti da processi di combustione nel settore civile.<br />

Tra il 1990 e il 2000 si registra il deciso decremento di alcune emissioni pericolose, in particolare di<br />

metalli pesanti, e di importanti sostanze cancerogene come il piombo e il benzene (-21% e 38%<br />

rispettivamente). Viceversa aumentano le emissioni di idrocarburi policiclici aromatici,<br />

riconducibili essenzialmente ai trasporti.<br />

Il traffico veicolare, pertanto, continua ad essere il principale responsabile del deterioramento della<br />

qualità dell’aria della regione. Un ruolo progressivamente crescente sembra assumere, al riguardo, il<br />

trasporto merci. I trasporti stradali costituiscono la prevalente fonte di emissioni per la quasi totalità<br />

dei macroinquinanti, con la sola eccezione delle emissioni di anidride solforosa. Gli impianti di<br />

produzione energetica, in particolare termoelettrica, costituiscono la principale fonte di emissione di<br />

composti solforati e una fonte rilevante per PM 10 , mentre le attività produttive incidono<br />

sensibilmente (42%) sulle emissioni di articolato sospeso totale.<br />

La distribuzione delle emissioni sul territorio regionale è ovviamente determinata dalla diversa<br />

localizzazione degli insediamenti urbani e delle attività industriali e di produzione energetica.<br />

L’area di Roma concentra oltre il 40% delle emissioni di CO e di ossidi azoto e più del 20% delle<br />

emissioni di polveri, con una densità di emissioni largamente superiore alla media regionale.<br />

Densità elevate di emissioni si riscontrano anche nelle aree di Civitavecchia e di Montalto di Castro,<br />

interessate dalla presenza di impianti termoelettrici.<br />

ATMOSFERA<br />

135<br />

Le centrali termoelettriche presenti nel <strong>Lazio</strong> sono 5:<br />

centrale termoelettrica in comune di Civitavecchia, località Torrevaldaliga Sud, con potenzialità<br />

di 1980 MW e alimentazione a metano;<br />

centrale termoelettrica in comune di Civitavecchia, località Torrevaldaliga Nord, con<br />

potenzialità 2640 MW, alimentazione ad olio combustibile ma in fase di trasformazione a<br />

carbone;<br />

centrale termoelettrica in comune di Montalto di Castro, località Pian dei Cangani, con<br />

potenzialità di 3580 MW, alimentazione a gasolio e olio combustibile;<br />

centrale termoelettrica in Roma, località Tor di Valle, con potenzialità di 300 MW e<br />

alimentazione a metano;<br />

centrale termoelettrica in Roma, via Ostiense, con potenzialità di 30 MW e alimentazione a<br />

gasolio.

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