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RAPPORTO SULLO STATO DELL'AMBIENTE DEL ... - Regione Lazio

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- siti militari: aree che sono state o sono usate per qualsiasi scopo militare, produzione di<br />

armi compresa.<br />

Il Ministero dell’Ambiente, con il Decreto del 16 Maggio 1989, ha fornito le linee guida per<br />

l’elaborazione dei piani regionali di bonifica di aree contaminate, mentre il D.Lgs. 22/97,<br />

modificato ed integrato dal D.Lgs. 389/1997 e dalla legge 426/98 e regolamentato dal D.M.<br />

25 ottobre 1999, n. 471 “Regolamento recante criteri,procedure e modalità per la messa in<br />

sicurezza, la bonifica e il ripristino ambientale dei siti inquinati ai sensi dell’articolo 17 del<br />

decreto legislativo 5 febbraio 1997, n.22 e successive modifiche e integrazioni”, ha<br />

determinato una nuova disciplina in materia di bonifiche e ripristino ambientale delle aree<br />

inquinate.<br />

Il numero dei siti contaminati, pur rappresentando un dato fondamentale, non è comunque in<br />

grado da solo di rappresentare per tutto il territorio regionale la reale situazione del livello e<br />

qualità della contaminazione delle superfici interessate, degli interventi necessari e quindi<br />

delle risorse da impegnare. I dati riportati provengono dal censimento sistematico dei siti<br />

contaminati (o potenzialmente contaminati) presenti sul territorio laziale avviato nel 2003 da<br />

Arpalazio 45 , sulla base di quanto riportato nel “Piano delle bonifiche dei siti contaminati”<br />

(aggiornato al 18 ottobre 2001) e contenuto nel “Piano di gestione dei rifiuti della <strong>Regione</strong><br />

<strong>Lazio</strong>”, approvato con deliberazione del Consiglio Regionale 10 luglio 2002 n. 112<br />

(pubblicato sul Bollettino Ufficiale della <strong>Regione</strong> <strong>Lazio</strong> n. 27 del 30 settembre 2002). Il<br />

contenuto del “Piano delle bonifiche” è stato integrato ed aggiornato mediante l’inserimento<br />

di tutte le informazioni ufficiali reperibili. In particolare sono stati utilizzati tutti i dati<br />

ricavabili dalle comunicazioni pervenute direttamente alle Sezioni dell’Agenzia relativamente<br />

a:<br />

- attività di dismissione di punti vendita carburante e/o di serbatoi interrati (comprese<br />

quelle notificate ai sensi del D.M.246/99 oggi abrogato);<br />

- casi di abbandono di rifiuti notificati ai sensi dell’art. 14 D.Lgs.n.22/97;<br />

- casi di contaminazione di suolo sottosuolo ed acque sotterranee notificati ai sensi<br />

dell’art. 17 del D.Lgs.n.22/97 e degli Artt.7, 8 e 9 del D.M.471/99, includendo anche i siti<br />

che in passato sono stati oggetto di indagini ambientali e che sono poi risultati non<br />

contaminati, nonché i siti un tempo contaminati e attualmente bonificati.<br />

GEOSFERA<br />

265<br />

Prendendo in considerazione i siti contaminati ed i siti ‘sospetti’ attuali e del passato, si<br />

ottiene per l’intero territorio regionale un numero complessivo di 520 (Figura 6), equamente<br />

ripartiti tra contaminati (230) e potenzialmente contaminati (241). Alcuni siti risultano già<br />

bonificati (30), per i restanti (19) devono ancora essere acquisite informazioni più dettagliate.<br />

La ripartizione percentuale vede in testa la provincia di Roma con 190 siti, di cui ben il 50%<br />

derivano dalla fitta rete di punti vendita carburante; numerosi sono anche i casi discariche<br />

dismesse (13%), di abbandono di rifiuti (10%) e di depositi di olio combustibile (10%).<br />

45 La <strong>Regione</strong> <strong>Lazio</strong> non si è ancora dotata dell’Anagrafe Regionale dei siti contaminati.

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