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RAPPORTO SULLO STATO DELL'AMBIENTE DEL ... - Regione Lazio

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Oltre all’emanazione di normativa specifica, la <strong>Regione</strong> <strong>Lazio</strong> ha anche approvato con Delibera di<br />

Consiglio Regionale n.50 del 4 aprile 2001 il “Piano di coordinamento territoriale per la<br />

localizzazione degli impianti di emittenza in attuazione del Piano Nazionale di assegnazione delle<br />

frequenze per il sistema televisivo regionale. Legge 17 agosto 1942 n.1150, art. 5 e 6; leggi 6<br />

Agosto 1999 n.223 art.3 e 31 Luglio1997 n.249” (PTC) che ha imposto i vincoli sui 19 siti, previsti<br />

dal “Piano Nazionale di assegnazione delle frequenze per il sistema televisivo regionale”, dai quali<br />

dovrà essere erogato il servizio TV analogico, al fine di portare fuori dai centri urbani gli impianti<br />

televisivi e quindi minimizzare gli impatti ambientali. Tra le azioni di risanamento più importanti si<br />

ricorda lo smantellamento degli impianti radio e radio televisivi situati in Monte Mario-Parco<br />

Mellini (zona circostante la Scuola Leopardi). Il PTC è costituito da:<br />

Relazione generale e Norme di attuazione<br />

Corografia regionale – sintesi della localizzazione degli impianti<br />

Schede tecniche dei siti con planimetrie in scala 1:10.000 e 1:2.000<br />

Siti confermati, Siti nuovi, Siti da abbandonare e riqualificare.<br />

Il Piano dà mandato ai Comuni di acquisire le aree indicate e di procedere ove necessario alla<br />

espropriazione delle stesse.<br />

RADIAZIONI NON IONIZZANTI<br />

342<br />

Per quel che riguarda il sistema dei controlli, in accordo con quanto stabilito dalla Legge 22<br />

febbraio 2001 n. 36 e dal D.Lgs. 1 agosto 2003 n. 259, la <strong>Regione</strong> <strong>Lazio</strong> si avvale di Arpalazio.<br />

Inoltre, come previsto dalla L.R. 3 Agosto 2001 n. 19 "Istituzione del Comitato Regionale per le<br />

Comunicazioni" ed in particolare dall’articolo 12 (Funzioni proprie), è affidato al CORECOM il<br />

compito di vigilare, in collaborazione con l’Arpalazio, sul rispetto della normativa nazionale e<br />

regionale relativa ai tetti di radiofrequenze fissati dalla normativa vigente come compatibili con la<br />

salute umana. Il CORECOM, inoltre, collabora alla verifica che tali tetti, anche per effetto<br />

congiunto di più emissioni elettromagnetiche, non vengano superati e propone, altresì, alla Giunta<br />

Regionale l’adozione dei provvedimenti previsti dalla relativa normativa. Infine agli articoli 2 e 3<br />

della L.R. n.45/1998 così come modificati dall’art.66 L.R.n.12/2000, si attribuiscono ad Arpalazio<br />

compiti di controllo sulle emissioni generate dagli impianti esistenti e di valutazione preventiva<br />

delle emissioni per gli impianti in fase di autorizzazione, dove per impianti si intende gli elettrodotti<br />

per il trasporto distribuzione e trasformazione dell’energia elettrica, il sistema di elettrificazione<br />

della trazione ferroviaria, gli impianti fissi per la telefonia mobile (stazioni radio base e ponti radio<br />

di servizio), gli impianti di diffusione del servizio radiofonico e televisivo.<br />

Con esclusivo riferimento all’attività di controllo e di prevenzione svolta da Arpalazio, nel 2003<br />

sono stati compiuti 527 interventi di controllo tra sorgenti di campi RF ed ELF, che hanno<br />

interessato soprattutto le province di Roma (302, pari ad oltre il 57% del totale) e Frosinone (137).<br />

Inoltre, i pareri preventivi su sorgenti di campi RF emessi dall’Agenzia sono stati<br />

complessivamente 1.085, di cui 880 relativi alla provincia di Roma.<br />

Infine, allo scopo di rendere più sistematici e diffusi i controlli e le verifiche sul rispetto dei limiti,<br />

la <strong>Regione</strong>, tramite Arpalazio, ha avviato il progetto di monitoraggio in continuo del territorio<br />

regionale utilizzando le centraline di monitoraggio ricevute dal Ministero delle Comunicazioni e<br />

dalla Fondazione ‘Ugo Bordoni’, per costituire una rete automatica di rilevamento dei valori di<br />

campo elettromagnetico. I dati rilevati dalla rete saranno messi a disposizione dei Comuni e della<br />

cittadinanza e saranno inoltre inseriti nel futuro Catasto delle sorgenti di campo elettromagnetico,<br />

per la costituzione del quale sono state già avviate le attività.

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