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RAPPORTO SULLO STATO DELL'AMBIENTE DEL ... - Regione Lazio

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La provincia di Frosinone appare il territorio maggiormente significativo per la presenza di<br />

entrambi i fenomeni in forma consistente: in essa si localizzano, infatti, rispettivamente il<br />

44,3% ed il 33,8% delle aree del <strong>Lazio</strong> a più elevato rischio inondazione e frana. Una<br />

dettagliata indagine conoscitiva sul territorio, svolta dalla <strong>Regione</strong> <strong>Lazio</strong>, ha consentito di<br />

censire un numero elevato di dissesti, con particolare riferimento ai fenomeni di crollo (894),<br />

alle aree con franosità diffusa (741), ai fenomeni di dissesto complesso (1.046) e ad aree<br />

interessate da deformazioni superficiali (3.046).<br />

Alcune zone del <strong>Lazio</strong> sono interessate anche da fenomeni di sinkhole, ovvero improvvisi<br />

sprofondamenti del terreno determinati dal cedimento della volta di cavità localizzate nel<br />

sottosuolo a breve profondità. E’ evidente che il fenomeno oltre a rappresentare un rischio per<br />

i cittadini, le abitazioni e le infrastrutture che potrebbero essere coinvolte nei crolli, è anche<br />

un elemento di grande incertezza nell’uso del suolo e nella realizzazione di strumenti di<br />

programmazione urbanistica e territoriale. Tra i fenomeni più recenti si menzionano quelli<br />

avvenuti a Posta (RI), Marcellina e Subiaco (RM), oppure quelli che interessano aree estese<br />

quali la Piana di S.Vittorino (RI), gli Altipiani di Arcinazzo (RM) e la pianura pontina, nella<br />

zona localizzata fra la dorsale dei Monti Lepini e la SS Appia.<br />

GEOSFERA<br />

240<br />

Altro fenomeno regionale sotto osservazione è costituito dalla presenza di aree con elevate<br />

concentrazioni di gas Radon, che hanno condotto la <strong>Regione</strong> e Arpalazio ad avviare azioni<br />

mirate, fra le quali il progetto di monitoraggio (co-finanziato mediante Fondi Strutturali,<br />

DOCUP Obiettivo 2 <strong>Lazio</strong> 2000-2006) che nel corso del 2004 ha visto l’Agenzia effettuare<br />

circa 400 misurazioni sull’intero territorio regionale. Dai risultati di una indagine preliminare<br />

è emersa la presenza di elevate concentrazioni del gas non solo in terreni di origine vulcanica,<br />

come ci si attendeva, ma anche in formazioni sedimentarie carbonatiche marine. In<br />

particolare, la provincia di Rieti è apparsa l’unica a non presentare misure che rilevano aree<br />

ad alta concentrazione di Radon, mentre numerose aree ad alta concentrazione sono state<br />

individuate nei territori della provincia di Viterbo e della provincia di Roma (zona dei Castelli<br />

Romani).<br />

Infine, il territorio laziale è anche interessato da fenomeni di diffusione, per cause geologiche<br />

legate alla complessa situazione tettonico-strutturale della regione, di gas naturali quali<br />

l’anidride carbonica (CO 2 ), l’idrogeno solforato (H 2 S) e il radon (Rn).<br />

11.2.2 LE 11.2.2 DETERMINANTI, LE DETERMINANTI, LE PRESSIONI LE E GLI E GLI IMPATTI<br />

Fenomeni di compromissione del suolo sono anche determinati da fonti puntuali di<br />

inquinamento e dalla presenza di aree ben definite con situazioni di forte contaminazione,<br />

direttamente connesse alle attività antropiche sul territorio. A tal proposito, è cresciuta<br />

progressivamente la capacità conoscitiva degli operatori pubblici e privati ed il livello di<br />

percezione del rischio presso la popolazione. Non a caso, infatti, da un lato le aziende<br />

dedicano sempre più attenzione ad azioni preventive, dal momento che i costi della eventuale<br />

bonifica sono a carico dei responsabili dell’inquinamento, mentre dall’altro lato le<br />

Amministrazioni e gli Enti di controllo ambientale e sanitario assumono compiti sempre più<br />

complessi nell’ambito delle procedure di autorizzazione, controllo e ripristino per attività o<br />

impianti con un rilevante impatto sul suolo.<br />

In questo capitolo, si è scelto di fornire informazioni dei principali fattori di impatto sul suolo<br />

relativi alla regione <strong>Lazio</strong>, sia in termini attuali che di rischio futuro, individuati nella<br />

presenza di siti contaminati (ivi inclusi quelli potenzialmente contaminati e bonificati), di<br />

punti vendita carburante e di siti estrattivi.

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