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RAPPORTO SULLO STATO DELL'AMBIENTE DEL ... - Regione Lazio

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interventi diretti in questo settore sono spese di investimento) 91 . Anche i trasferimenti ad altri<br />

operatori sono prevalentemente in conto capitale;<br />

le risorse finanziarie per il settore della protezione della biodiversità e del paesaggio (Figura 17)<br />

sono prevalentemente destinate dalla <strong>Regione</strong> al finanziamento di altri operatori, il quale<br />

nell’intero periodo 1995-2000 assorbe mediamente il 58% sia della massa spendibile, sia delle<br />

somme pagate. L’analisi del fenomeno nei singoli anni mette in evidenza che, mentre per la<br />

massa spendibile tale percentuale è tendenzialmente stabile, per le somme pagate c’è una<br />

variabilità significativa: per il periodo 1995-1998 si registra un percentuale pari al 50%, dal<br />

1999 in poi pari al 70%. La maggior parte della risorse trasferite risultano essere di parte<br />

corrente (86%), mentre la maggior parte della spesa sostenuta per interventi diretti è in conto<br />

capitale (64%, con una punta minima del 46% nel 1999).<br />

I principali destinatari dei finanziamenti correnti sono i comuni (73%) e le province (25%); i<br />

trasferimenti ai comuni sono cresciuti molto dal 1999 92 , mentre quelli alle province, dopo aver<br />

subito un calo sensibile nel 1997, presentano un andamento progressivamente crescente a partire<br />

dal 1998.<br />

Come già si è avuto modo di mettere in evidenza, una quota importante delle risorse finanziarie e<br />

delle spese per la protezione dell’ambiente è assorbita da interventi strumentali per la protezione<br />

dell’ambiente quali attività di amministrazione e regolamentazione generale dell’ambiente,<br />

interventi di formazione, informazione e comunicazione per la protezione dell’ambiente ed altri<br />

interventi (classificati nella classe “altre attività di protezione dell’ambiente” 93 ). Anche questo<br />

ambito di spesa (Figura 18) è caratterizzato dal finanziamento di interventi di altri operatori<br />

(mediamente il 96% della massa spendibile e il 91% delle somme pagate per gli anni 1996-2000 – il<br />

1995 costituisce un anno particolare con il 60% delle somme pagate destinato ad interventi diretti).<br />

Questo tipo di interventi assorbe l’11% dei finanziamenti per la protezione dell’ambiente erogati<br />

dalla <strong>Regione</strong> nel periodo 1995-1999 (l’83% dei quali destinati ai comuni 94 ) e il 48% di quelli<br />

devoluti nel 2000 (di questi ultimi circa la metà sono costituiti da trasferimenti correnti all’Agenzia<br />

Regionale per la Protezione dell’Ambiente; l’altra metà è per la maggior parte costituita da<br />

trasferimenti in conto capitale ai comuni 95 ). In termini di massa spendibile risulta preponderante il<br />

peso dei trasferimenti in conto capitale, che rappresentano mediamente l’88% delle risorse<br />

trasferibili, mentre le spese realmente sostenute vedono aumentare sempre di più, dopo una<br />

flessione nel 1996, la quota dei trasferimenti di parte corrente.<br />

LE SPESE PER LA TUTELA <strong>DEL</strong>L’AMBIENTE<br />

<strong>DEL</strong>LA REGIONE LAZIO<br />

491<br />

91 In questo settore hanno un peso economicamente rilevante gli interventi per la difesa della costa laziale.<br />

92 Soprattutto in relazione al pagamento dei contributi per il funzionamento dei parchi e delle riserve naturali e degli oneri per il relativo personale in<br />

servizio.<br />

93 Vedi nota 85.<br />

94 In particolare un peso rilevante è costituito dalle spese connesse all’utilizzazione del finanziamento dello Stato per l'attuazione del programma<br />

triennale 94/96 per la tutela ambientale (Del. CIPE 21.12.1993), da quelle sostenute per i bacini nazionali del Tevere e del Garigliano (L. 183/89<br />

art. 31 e L. 253/90 art. 9) e da quelle effettuate a valere sul Fondo regionale per l'ambiente (L. 549/95 art. 3 comma 27).<br />

95 Soprattutto finanziamenti per l'attuazione del programma triennale 94/96 per la tutela ambientale e per interventi nei bacini nazionali del Tevere e<br />

del Garigliano (vedi nota 94).

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