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RAPPORTO SULLO STATO DELL'AMBIENTE DEL ... - Regione Lazio

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SCHEDA 5<br />

La flora algale del <strong>Lazio</strong><br />

Studio della <strong>Regione</strong> <strong>Lazio</strong> e dell’Università di Roma “La Sapienza”<br />

Anche se le conoscenze della flora algale delle coste del bacino del Mediterraneo sono<br />

abbastanza estese, assai meno conosciute sono le caratteristiche regionali e locali della<br />

vegetazione, relative cioè alla composizione, alla struttura, all’estensione e alla diffusione<br />

dei popolamenti algali lungo le coste italiane. Una preliminare e approfondita conoscenza<br />

floristica, anche dal punto di vista algale, degli ecosistemi marini costieri rappresenta quindi<br />

una premessa fondamentale e indispensabile sia per poter conoscere, comprendere e definire<br />

il funzionamento di questi ambienti, sia per poterne evidenziare tempestivamente eventuali<br />

funzionamenti anomali o patologie, onde poter approntare i necessari strumenti diagnostici e<br />

fornire le indicazioni necessarie per un intervento mirante al risanamento ambientale. Vari<br />

Autori hanno evidenziato l’importanza che assumono, per la definizione delle caratteristiche<br />

ambientali (fisico-chimiche e biotiche) di una determinata area, il tipo di “associazione” e il<br />

valore degli “indici sinecologici” (calcolato in base alla ricchezza floristica, alla diversità e al<br />

rapporto Rodoficee/Feoficee dell’area*). Molto recentemente, per la individuazione dei siti<br />

di importanza comunitaria (SIC), sono state proposte dall’UNEP (United Nations<br />

Environment Programme, 2000) una decina di specie algali. Metà di esse appartengono al<br />

genere Cystoseira.<br />

IDROSFERA<br />

206<br />

Con il contributo della <strong>Regione</strong> <strong>Lazio</strong> - Dipartimento Territorio – Direzione Ambiente e<br />

Protezione Civile - è stata realizzata, presso il Dipartimento di Biologia Vegetale<br />

dell’Università di Roma “La Sapienza”, una Flora Illustrata delle alghe marine delle coste<br />

laziali, in tre monografie di cui le prime due, contenenti schede descrittive e fotografie a<br />

colori di tutte le specie, sono relative alle alghe rosse (Rhodophyceae) e alle alghe brune<br />

(Phaeophyceae) mentre la terza, che prende in considerazione le alghe verdi<br />

(Chlorophyceae) e le alghe rosse a tallo calcificato (Corallinales), è in fase di<br />

completamento. Questa Flora porta un contributo importante alla conoscenza della<br />

biodiversità algale delle coste laziali sia per la chiave analitica originale, sia per il numero di<br />

specie individuate. La recente checklist delle alghe marine delle coste italiane (Furnari et al.,<br />

2003), compilata su richiesta del Ministero dell’Ambiente, segnalava, per il <strong>Lazio</strong>, solo 103<br />

specie algali così suddivise: 82 specie di alghe rosse, 11 di alghe brune e 9 di alghe verdi. Le<br />

monografie riportano invece 103 specie di alghe rosse (Corallinali escluse) e 52 specie di<br />

alghe brune. Infine, le alghe verdi finora rinvenute sono più di 30 e le Corallinali più di 10.<br />

Dal censimento floristico risulta la presenza, sulle coste laziali, di 4 specie indicatrici di<br />

buone condizioni ambientali (Cystoseira zosteroides, C. mediterranea, C. amentacea var.<br />

stricta e C. amentacea var. spicata) tra le sette maggiormente diffuse sulle coste italiane.<br />

Queste specie sono presenti, oltre che sulle coste delle Isole Pontine, anche nei tratti di costa<br />

antistanti S. Marinella, Torre Astura e il Promontorio del Circeo. Pur non formando cinture<br />

estese, la loro sola presenza con un discreto numero di talli testimonia, comunque, le buone<br />

condizioni ambientali di questi tratti di costa. Un recente lavoro (Cormaci et al., in corso di<br />

stampa) individua altre 10 specie indicatrici, tra le quali ce ne sono 4 presenti sulle coste<br />

laziali, (Cystoseira dubia, C. foeniculacea var. latiramosa, Nemalion helminthoides e<br />

Rissoella verruculosa), per cui il numero complessivo delle specie indicatrici di buone<br />

condizioni ambientali presenti nel <strong>Lazio</strong> sale ad 8.<br />

* Tale rapporto rappresenta anche un indicatore dell’equilibrio ambientale: cresce con l’aumento del degrado o<br />

dell’instabilità del sistema.

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