21.01.2015 Views

RAPPORTO SULLO STATO DELL'AMBIENTE DEL ... - Regione Lazio

RAPPORTO SULLO STATO DELL'AMBIENTE DEL ... - Regione Lazio

RAPPORTO SULLO STATO DELL'AMBIENTE DEL ... - Regione Lazio

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

16. LE SPESE PER LA TUTELA <strong>DEL</strong>L’AMBIENTE <strong>DEL</strong>LA REGIONE LAZIO<br />

16.1 LE SPESE AMBIENTALI <strong>DEL</strong>LA REGIONE LAZIO ANNI 2002-2003<br />

16.1.1 LO SCOPO E LA METODOLOGIA DI RIFERIMENTO<br />

LE SPESE PER LA TUTELA <strong>DEL</strong>L’AMBIENTE<br />

<strong>DEL</strong>LA REGIONE LAZIO<br />

472<br />

Con questo capitolo si fornisce una quantificazione monetaria degli impegni della <strong>Regione</strong> <strong>Lazio</strong><br />

negli anni 2002 e 2003 per la protezione dell’ambiente, ovvero per intraprendere “tutte le attività e<br />

le azioni il cui scopo principale è la prevenzione, la riduzione e l’eliminazione dell’inquinamento<br />

così come di ogni altra forma di degrado ambientale” (Eurostat, SERIEE 1994).<br />

L’esigenza di questa analisi nasce dalla volontà di aggiornare il prezioso contributo fornito<br />

dall’ISTAT alla <strong>Regione</strong>, ed inserito all’interno del presente capitolo, che fa riferimento agli anni<br />

1995-2000. L’aggiornamento non riguarda anche il 2001 perché a seguito del Decreto Legislativo<br />

n.76/2000 e della L.R. n.25/2001 sono state apportate sostanziali modifiche alla struttura del<br />

bilancio della <strong>Regione</strong>, nonché introdotte una nuova classificazione e codificazione dei capitoli, che<br />

avrebbero reso particolarmente oneroso il confronto tra i risultati nei diversi anni considerati, a<br />

meno di non voler accettare un ampio margine di approssimazione.<br />

Anche all’interno di questa analisi, così come in quella sviluppata dall’ISTAT, si è scelto come<br />

riferimento principe la metodologia europea SERIEE definita in ambito EUROSTAT e applicata<br />

dall’ISTAT anche per l’analisi della spesa ambientale a livello governativo (Relazione sullo Stato<br />

dell’Ambiente 2001, Ministero dell’Ambiente). Per avere un quadro metodologico dettagliato si<br />

rimanda alla Scheda 1 contenuta nel contributo “La serie ISTAT delle spese per la protezione<br />

dell’ambiente secondo gli standard europei del conto satellite EPEA: anni 1995-2000” presentato in<br />

questo stesso capitolo.<br />

Tuttavia, rispetto alla metodologia europea standard, per venire incontro ad alcune necessità<br />

informative della <strong>Regione</strong> e per poter rispecchiare al meglio la realtà organizzativa e le scelte<br />

politiche di quest’ultima, sono state introdotte alcune modifiche che hanno riguardato<br />

sostanzialmente:<br />

- L’introduzione di un’ ulteriore categoria di attività/spesa per la protezione dell’ambiente,<br />

rispetto a quelle previste dalla classificazione CEPA ovvero “Risparmio energetico e fonti<br />

rinnovabili”. Infatti nella rigorosa applicazione della metodologia SERIEE, il conto delle spese<br />

ambientali (EPEA - Environmental Protection Expenditures Account) non comprende le spese<br />

sostenute per la gestione e razionalizzazione delle risorse naturali in generale e quindi tra queste<br />

dell’energia. D’altro canto sono in atto politiche della <strong>Regione</strong> volte a tale scopo di cui si è<br />

ritenuto importante dare una quantificazione monetaria.<br />

- L’interpretazione estesa della categoria “Protezione del suolo e acque sotterranee” per poter<br />

ricomprendere le numerose misure ed iniziative intraprese dalla <strong>Regione</strong> nell’ambito di difesa<br />

del suolo (pur se rimangono comunque escluse tutte quelle che hanno come obiettivo esclusivo<br />

la protezione civile e non anche dell’ambiente).<br />

- L’eliminazione della categoria “Ricerca e sviluppo”, le cui spese sono state assegnate a<br />

ciascuna tematica ambientale (Tutela delle acque, Protezione dell’aria e del clima, ecc.), per<br />

mantenere innanzitutto una coerenza con l’impostazione del resto del documento, che prevede<br />

appunto una analisi dello stato dell’ambiente per singola tematica ambientale, ma anche per<br />

evitare di dover ricorrere a delle stime di ripartizione di quei capitoli che prevedevano<br />

contemporaneamente spese classificabili come ricerca e sviluppo ed altre che erano invece delle

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!